Stop all’obbligo dell’utilizzo delle mascherine al chiuso in Italia, con possibili eccezioni per i mezzi di trasporto, a partire dal 1° maggio.
Questa sembra essere la decisione del Governo, in base alle dichiarazioni del Sottosegretario alla Salute Andrea Costa.
“Credo che gli italiani in questi 2 anni abbiano maturato una consapevolezza diversa rispetto al Covid. Quindi sono convinto che passare da un obbligo una raccomandazione possa essere assolutamente la scelta giusta. Con la riflessione magari di mantenerla in alcuni luoghi. Pensiamo ad esempio ai mezzi di trasporto, dove magari ci può essere più affollamento“. “In ogni caso”, ha ribadito il sottosegretario, “credo che ci sono le condizioni per procedere col togliere le mascherine al chiuso come misura obbligatoria“.
Mascherine al chiuso: cosa cambierà?
L’orientamento è quello di superare l’obbligo nei ristoranti, nei bar, nei musei e nella maggior parte degli esercizi aperti al pubblico, anche se resterà la raccomandazione di indossare i dispositivi in caso di assembramenti.
L’esecutivo potrebbe scegliere la strada della cautela.
Ad esempio mantenere l’obbligo di mascherina chirurgica per i lavoratori a stretto contatto con il pubblico, come i dipendenti dei supermercati o gli operatori dei servizi pubblici.
Per quanto riguarda la scuola, Costa ha fatto sapere: “La posizione mia e del partito che rappresento, ‘Noi con l’Italia’, è chiara. Sarei per eliminarle soprattutto durante le ore di lezione, quando gli alunni sono seduti al loro posto e sono attivi i sistemi di areazione e garantito il ricambio d’aria e il distanziamento”. Per la questione dei trasporti, il Ministro Enrico Giovannini ha dichiarato: “Quello che io noto è che c’è un’attenzione degli individui che tendono ad autoproteggersi, soprattutto nei luoghi chiusi. In altre parti del mondo dove le mascherine erano utilizzate anche prima della pandemia, è un elemento di salute pubblica. Adesso vedremo cosa decideremo, ma non c’è dubbio che, purtroppo, dobbiamo ancora tenere alcuni elementi di sicurezza perché il virus continua a circolare“.
Le dichiarazioni di Franco Locatelli
Il Presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Franco Locatelli, ha puntualizzato che la decisione “verrà presa dal governo, ed in particolare peserà molto il parere del ministro Speranza“.
“A titolo personale – continua Locatelli – dico che in determinate situazioni le mascherine servono in maniera evidente. Faccio due riflessioni. La prima è quella di definire un contesto dove credo sia opportuno mantenerle: il trasporto pubblico, e soprattutto i treni a lunga percorrenza piuttosto che i viaggi aerei. Ormai sarebbe davvero strano se non avessimo imparato che in luoghi chiusi e affollati vi è particolare rischio di acquisire l’infezione da Sars-Cov-2″.
“La seconda riflessione – conclude – è che anche questo inverno i casi di influenza sono stati decisamente minori rispetto ai casi del periodo pre pandemia, salvo osservarsi adesso un picchetto di casi, fortunatamente contenuto e largamente concentrato nell’età pediatrica, proprio nel momento in cui si sono tolte le mascherine. Questa è un’altra prova indiretta di quanto, in generale, le mascherine proteggano dai virus respiratori“.