Il pubblico urlava di gioia, mentre l’orca Tilikum, di sei tonnellate, correva attraverso l’acqua al comando della sua addestratrice Dawn Brancheau. Ma quello che è successo dopo ha trasformato le risate al SeaWorld di Orlando in urla raccapriccianti. Saltando dall’acqua, l’orca ha afferrato Dawn tra sue fauci e ha trascinato il suo corpo verso il fondo della vasca. Tra l’orrore del pubblico, Tilikum ha dato alla donna di 40 anni, una morte atroce. Lei non ha avuto alcuna possibilità di salvarsi. La causa ufficiale del suo decesso dopo l’attacco di febbraio del 2010 è stata “più lesioni traumatiche e annegamento“. L’immensa orca le ha strappato parte dello scalpo e del braccio, ingoiandoli. Il personale poi ha dovuto liberare il suo corpo senza vita dalle sue fauci.
Incredibilmente, Tilikum è stata associata a tre morti – ma continua ad esibirsi al SeaWorld, deliziando i milioni di turisti che lo affollano ogni anno. Ora un documentario avvincente chiamato Blackfish – che uscirà nelle sale cinematografiche inglesi il prossimo venerdì – solleva delle domande circa i pericoli del mantenere questi predatori enormi in cattività. Carol Ray, che ha lavorato a SeaWorld dal 1987 al 1990 con il predecessore di Tilikum, Kanduke, ritiene che il modo in cui orche sono tenute le rende aggressive. Il 47enne ha detto al Sun: “Un parco a tema non è sicuramente il posto a cui questi animali appartengono“. Le orche vivono in gruppi familiari e le prove dimostrano che si arrabbiano quando vengono separate dalla loro progenie, come esattamente accade in cattività. La società sostiene che “fa tutto il possibile per sostenere le strutture sociali di tutti i mammiferi marini, tra cui le orche“.
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