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Tragedia al SicDay: il pilota Romboni muore in pista come Simoncelli

A volte la crudeltà del destino supera ogni limite. E’ accaduto ieri alla pista di Sagittario di Latina. Doveva essere un giorno di festa il secondo “Sic day“, ma si è trasformato in una tragedia. Secondo una prima ricostruzione durante le prove Doriano Romboni è scivolato in pista rimanendo aggrappato alla sua moto, che ha tagliato poi il circuito scontrandosi frontalmente con quella di Vizziello. In un incidente abbastanza simile con quello di Simoncelli, Romboni è deceduto per le gravi ferite riportate nel reparto di rianimazione dell’Ospedale Ssanta Maria Goretti di Latina. L’ex pilota di Honda ed Aprilia vi era giunto in elicottero, circa un’ora dopo la sua caduta e, dopo essere stato visitato dai medici del Pronto Soccorso, in stato di morte cerebrale è stato trasferito alla Rianimazione dove, poco dopo, è deceduto, nonostante il disperato intervento dei sanitari.

Damiano Romboni, che avrebbe dovuto compiere 45 anni l’8 dicembre, aveva esordito nel motomondiale, in 125, con la Honda nel 1989 ed era poi passato in 250 e infine alla 500 con l’Aprilia. Nel motomondiale, leggendarie le sue battaglie con Loris Capirossi, Luca Cadalora e Max Biaggi, “Rambo” aveva ottenuto sei vittorie e due quarti posti nella classifica mondiale. “Non posso crederci, un mio amico, rivale di mille battaglie, un combattente con tanto cuore. Che tristezza, ti voglio bene”, ha scritto via Twitter Loris Capirossi.

Sull’incidente è stata aperta un’inchiesta, seguita dal sostituto procuratore Raffaella Falcione. I carabinieri del comando provinciale di Latina hanno sequestrato le due moto coinvolte nell’incidente e stanno valutando anche le misure di sicurezza del circuito. Sono stati ascoltati anche i primi testimoni dell’incidente. Nonostante questo gli organizzatori del Sic Supermoto Day, il gestore della pista Pino Montani, in accordo con Paolo Simoncelli hanno deciso di continuare la gara, e di devolvere parte dell’incasso alla famiglia dello sfortunato Romboni che lascia moglie e tre figli. L’unica differenza con la tragedia di Simoncelli. Per Marco, in Malesia, quel giorno, la gara era stata annullata.

Fonti: unita.it – gds.it