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Allarme Unesco: molti celebri siti storici spariranno per sempre

Statua della Libertà sommersa

 

Statua della Libertà, Torre di Londra, Teatro dell’Opera di Sidney, e anche i centri storici di Venezia e Napoli e la Torre di Pisa. Questi sono solo i più celebri degli oltre cento luoghi Unesco, patrimonio dell’umanità, destinati a scomparire per sempre, sommersi dall’innalzamento delle acque causato dal surriscaldamento globale.

Stando infatti a quanto afferma uno studio pubblicato dall’Environmental Research Letters, in accordo con il rapporto ad opera del panel intergovernativo di esperti sui cambiamenti climatici dell’Onu (Ipcc) diffuso lo scorso settembre, il livello delle acque rischia di raggiungere, entro il 2100, un innalzamento tra i 26 e gli 82 centimetri. Altri studi in merito sostengono invece, proiettandoci in uno scenario decisamente più apocalittico, che l’innalzamento raggiungerà addirittura gli 1,2 metri entro il 2100 e i tre metri entro il 2300.

“Si può affermare che vedremo i primi effetti sui siti in esame già a partire dal XXI secolo” ha affermato Ben Marzeion, climatologo dell’università di Innsbruck e principale autore delle ricerche. “Di solito quando le persone trattano i danni relativi ai cambiamenti climatici, prendono in considerazione solo l’aspetto economico. Il nostro studio, al contrario, vuole mettere in luce le implicazioni culturali”.

Tra i luoghi Unesco più a rischio in Europa appaiono appunto la Torre di Pisa, Venezia (nonostante tale città risenta già da parecchio tempo per gli effetti dei cambiamenti climatici), e inoltre numerose città della lega anseatica, tra cui Amburgo, Lubecca e Brema, in Germania. Rischiano serie implicazioni anche Napoli, la città belga di Bruges, e la russa San Pietroburgo.

“I risultati dei nostri studi, condotti prendendo in esame diversi fattori, tra i quali i dati statistici degli ultimi anni, dimostrano che a seguito di una variazione climatica di soli 3 gradi centigradi nei prossimi 2000 anni, nell’ottica di uno scenario che è ormai da ritenersi probabile, le implicazioni ambientali a livello globale saranno gravissime”, ha concluso Marzeion.

 

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