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Primarie Pd, nessun rendiconto. Alla faccia della trasparenza di Renzi

Le primarie sono per il Pd un totem e per Renzi l’investitura popolare che ne giustifica la posizione attuale. Ma sono anche un buco nero contabile perché ad oggi, passati cinque mesi, non c’è nessun rendiconto ufficiale di ciò che è stato speso e guadagnato attraverso la loro effettuazione.

Secondo quanto scritto da Mariolina Sesto sul Sole 24 Ore, al momento, per cercare di capire i numeri economici delle primarie Pd esistono solo delle considerazioni verbali di Francesco Bonifazi, tesoriere del Pd, secondo il quale per organizzare le primarie sarebbero stati spesi 1,1 milioni di euro, mentre per quanto riguarda gli incassi, al momento, poiché hanno votato 2 milioni e 800mila persone, di cui 500mila iscritti al partito, i quali non pagavano, sarebbero entrati nelle casse del Pd 4 milioni e 600mila euro.

Viene da sorridere oggi ripensando alle dichiarazioni di Renzi, appena proclamato vincitore: ““Prendo sin d’ora l’impegno a mettere nel dettaglio la destinazione dei soldi incassati. Chiedo che facciano altrettanto a livello locale.” Per cercare di spiegare agli illusi che fine abbiano fatto i loro soldi è necessario spulciare il regolamento di partito, ai sensi del quale  “per ogni votante 0,50 vanno alla sede centrale e 1,50 restano sul territorio”.  Se tutto ciò sia stato rispettato 1,2 milioni di euro sono finiti nelle casse del Partito centrale e circa 3,5 milioni sono finiti alle federazioni presenti sul territorio nazionale.Che nel 2012 erano 6.602 in Italia e 119 all’estero. Il “sole24ore” ipotizza che ogni circolo si vedrà scalato “l’ammontare ricevuto con le primarie dalla cifra del trasferimento annuale che il Partito opera in favore degli organi periferici”

E’ davvero paradossale che colui il quale promette di mettere i conti delle amministrazioni dello Stato online e sfida i sindacati a fare lo stesso, cada, come un dilettante, sulla questione primarie. Avrebbe dovuto pubblicare tutti i conti ad esse relative immediatamente, piuttosto che costringere gli osservatori a fare i chiromanti per cercare di capire qualcosa. Se questo è il buon giorno del renzismo, allora c’è poco da stare allegri e quelli che hanno votato alle primarie, forse, pensano di essere stati fregati.