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Le avversarie dell’Italia ad un mese dai Mondiali: l’Inghilterra

Manca un mese alla partita di inaugurazione dei Mondiali 2014: 12 giugno, ore 17.00, Brasile-Croazia. L’ Italia si trova nel girone D insieme ad Uruguay, Costa Rica ed Inghilterra: non si tratta, senza dubbio, di uno dei sorteggi migliori. Per rendere l’ idea è sufficiente riportare le reazioni dall’ Inghilterra, sin da subito disperate. “Che Dio ci aiuti”, ha titolato il Sun, ribattezzando questo come “il girone della morte”. Gli azzurri di Cesare Prandelli debutteranno il 19 giugno a San Paolo proprio contro l’ Inghilterra. Ora scopriamo ed analizziamo i nostri avversari. Terza e ultima puntata: l’Inghilterra di Roy Hodgson.

LA PRIMA PUNTATA: Le avversarie dell’Italia ad un mese dai Mondiali: tutto sull’Uruguay

STORIA – L’ Inghilterra, insieme alla Scozia, rappresenta la culla del calcio mondiale. La prima partita internazionale che gli annali calcistici registrano, infatti, è proprio quella tra le due squadre britanniche, datata 30 novembre 1872. Nei primi anni del ‘900 si sono registrati forti scontri tra la potente Federcalcio inglese e la Fifa, al punto che i Britannici non parteciparono alle prime tre edizioni dei Mondiali di Calcio. Il loro è un atteggiamento snob, sicuramente discutibile: si considerano gli inventori del calcio e mettono in palio il proprio titolo morale, sfidando solamente le squadre ritenute degne. Nel Secondo Dopoguerra, la Football Association diventa membro della Fifa e nel 1950 l’ Inghilterra partecipa per la prima volta ai Mondiali in Brasile. La Nazionale dei Tre Leoni, tuttavia, viene eliminata nel girone preliminare, sconfitta per 1-0 sia dagli Stati Uniti che dalla Spagna, dopo la vittoria nella partita inaugurale contro il Cile.

Risale, invece, al 1966 il primo e unico Mondiale vinto dall’ Inghilterra, organizzatrice dell’evento. Dopo aver superato il primo turno con soli quattro gol fatti e zero subiti, i Britannici sconfiggono Argentina e Portogallo e approdano alla finale di Wembley contro la Germania Ovest. La partita termina 4-2 dopo i tempi supplementari, ma la rete della svolta è un gol fantasma di Hurst (autore di una tripletta): il suo tiro colpisce la traversa, la palla rimbalza sulla linea e poi rientra in campo. L’arbitro Dienst convalida un gol inesistente e spinge l’ Inghilterra alla vittoria del suo unico Mondiale in bacheca. Dopo il tracollo degli anni ’70 e la leggera ripresa del calcio inglese negli anni ’80, si arriva ai giorni nostri. L’ Inghilterra non si qualifica ai Mondiali di Usa 1994, mentre a Francia 1998 vengono eliminati ai quarti dall’ Argentina. Anche nel 2002 e nel 2006, viene sconfitta ai quarti di finale, rispettivamente da Brasile e Portogallo. Infine, nel 2010 gli Inglesi, allenati da Fabio Capello, vengono ancora una volta sconfitti dalla Germania agli ottavi di finale.

LA SECONDA PUNTATALe avversarie dell’Italia ad un mese dai Mondiali: la Costa Rica

LA SQUADRA –  L’ Inghilterra di Roy Hodgson è un mix esplosivo di gioventù ed esperienza. I nuovi innesti sono Shaw, 18enne esterno sinistro del Southampton; Barkley, trequartista dell’Everton; Lallana, anche lui direttamente dal Southampton. Questi si aggiungono ai vari Sturridge, Wilshere e Welbeck, ormai da tempo parte integrante della nazionale inglese. Tra i pali giocherà Joe Hart, estremo difensore del Manchester City neocampione d’Inghilterra: una sicurezza. In mezzo al campo, ci saranno sempre loro – Frank Lampard e Steven Gerrard -, la vecchia guardia che non molla mai e che cercherà di responsabilizzare e motivare i giovani del gruppo. Sturridge, autore di una strepitosa stagione col suo Liverpool in Premier, affiancherà in attacco il talento di Wayne Rooney. Unica nota da segnalare è l’assenza di Ashley Cole, che Hodgson avrebbe inserito tra le riserve e che per questo ha annunciato il suo ritiro dalla Nazionale.

LA STELLA: WAYNE ROONEY – Nonostante un’annata certamente poco esaltante, Wayne Rooney resta comunque la punta di diamante della Nazionale Inglese. In campionato segna 17 reti in 24 presenze, ma non riesce a sollevare il Manchester United dal settimo posto in classifica nella prima stagione del dopo Ferguson. Il suo è un talento puro: forza fisica, rapidità e una classe immensa lo rendono uno dei migliori giocatori al mondo.