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Continua la maledizione del Benfica: al Siviglia l’ Europa League

 

 

Europa League – Sembra essere senza fine la maledizione che affligge la squadra del Benfica. Era il lontano 1962 quando il club portoghese portò a casa il suo ultimo titolo europeo: si trattava della Coppa Campioni. L’ allora allenatore dei lusitani, l’ ungherese  Bela Guttmann, con un piglio profetico degno dei migliori cartomanti dei giorni nostri, dichiarò solennemente: “Senza di me questa squadra in Europa non vincerà più nulla“. Una minaccia che suona, ora, come una vera e propria beffa. Siamo nel 2014 e il Benfica – oggi allenato da Jorge Jesus – perde la nona finale su nove disputate, tutte in tornei internazionali: 8 europei, uno intercontinentale. Un vero record.

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AMARA DISFATTA. Teatro dell’ ennesima tragedia per i portoghesi il nuovissimo Juventus Stadium di Torino: una vera presa in giro, se consideriamo che il Benfica aveva battuto in semifinale proprio la squadra di Antonio Conte, quella Juventus che pare godere della stessa cattiva stella dei colleghi lusitani in ambito europeo. L’ attesa finale di Europa League, andata in onda nella serata di ieri, non è stata un esempio di “calcio spettacolo”. A seguito di novanta minuti di tensione, caratterizzati da poche occasioni da gol e da qualche fallo di troppo, Siviglia e Benfica approdano ai temutissimi calci di rigore. Fino al momento degli agognati tiri dagli 11 metri, le poche occasioni create nel corso del match erano state firmate dagli spagnoli, con un tiro all’ angolino del difensore Alberto Moreno, quando oramai era passato il 37esimo minuto di una gara ai limiti della noia. Il Benfica aveva realizzato troppo tardi di essere una delle protagoniste della prestigiosa finale di Europa League, complice anche un Lima – top player decisivo contro la Juventus – decisamente lontano dallo stato di grazia mostrato contro gli italiani. 

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VITTORIA “AL BACIO”. I tiri dal dischetto decretano la vittoria del Siviglia. 4-2, è questo l’ impietoso verdetto emerso dai calci di rigore, ultima spiaggia per assegnare l’ Europa League alla squadra che ha mostrato maggiore freddezza al momento giusto. Il portiere del Siviglia Beto è l’ eroe indiscusso di una finale che non ha emozionato granchè, dedicando qualche “brivido” giusto al momento della consegna del trofeo. Il bacio “gay” tra il centrocampista Ivan Rakitic e il suo compagno di squadra Daniel Carriço è stato il momento “topico” di una partita che ha segnato l’ ennesima disfatta del Benfica. La maledizione di Guttmann continua.