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“Il sesso orale non è peccato”: un arcivescovo spiega il perché

Qualcuno è riuscito a fregare il proverbio: “Predichi bene, ma razzoli male”. Il protagonista di quanto stiamo per raccontare è un arcivescovo di Granada, per nulla estraneo a scandali causati da dichiarazioni assolutamente dissonanti con la dottrina della Chiesa e con l’opinione pubblica. L’arcivescovo ha predicato una nuova via di “conciliare” religione e quanto è ritenuto peccato dalla essa stessa: “Donne, praticate il sesso orale a vostro marito ogni volta che ve lo chiede”, ha cominciato l’arcivescovo.

Sicuro di sé, l’uomo di chiesa ha continuato a predicare quanto segue: “Non… sentitevi in colpa, non è peccato se pensate a Gesù mentre lo fate.” Sarebbe questa, secondo l’arcivescovo, la scappatoia che consentirebbe alle donne sposate di praticare sesso orale ai propri uomini. Da sottolineare, a nostro parere, il medievale e ottuso “ogni volta che ve lo chiede”, quasi come se ogni donna volesse accontentare il proprio compagno in ogni sua richiesta. Torniamo, allora, a considerare il genere femminile nella sua accezione negativa, di eterna schiavitù psico-fisica a servizio dell’uomo?

Peraltro, l’arcivescovo di Granada non è affatto nuovo a questo tipo di scandali: già nel 2009 egli… aveva paragonato l’aborto al genocidio, utilizzando un paragone per nulla condiviso dall’opinione pubblica, ma c’è di peggio. Nel 2011, addirittura, l’arcivescovo aveva dichiarato che una donna che abortisce “può essere violentata”. Condannato nel 2007 per intimidazione nei confronti di un prete di Granada, l’arcivescovo è tornato a far parlare di sé e, peggio, a parlare a nome della Chiesa. Non è certo un caso isolato, ma che contribuisce senz’altro all’immagine negativa che il senso comune costruisce attorno alla religione cattolica.