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Yara, moglie di Massimo Bossetti: “Andammo dove la trovarono”

La scientifica sul posto al ritrovamento del cadavere

Nuovi dettagli sul caso di Yara Gambirasio emergono dall’interrogatorio della moglie di Massimo Giuseppe Bossetti, Marita Comi: il presunto assassino della ginnasta 13enne scomparsa circa 3 anni e mezzo fa. Ieri la donna ha avuto un colloquio durato circa un’ora e mezza con il marito, incontrato in carcere, e sempre nella giornata ha incontrato gli inquirenti per alcune domande sul tempo passato con il marito. Marita Comi ha risposto “sì” all’eventualità che lei e Bossetti si siano recati sul luogo del ritrovamento di Yara Gambirasio.

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La Comi ha confermato di aver accompagnato il marito nelle campagne di Chignolo d’Isola alla ricerca della zona dove la ginnasta fu rinvenuta morta. “E’ capitato in una circostanza, parecchio tempo dopo il ritrovamento di Yara. Transitando per andare a Capriate San Gervasio, volevamo andare a vedere il luogo”, ha descritto Marita agli inquirenti, “Inizialmente non trovammo la strada, ma alla fine ci siamo arrivati.” Alla seguente domanda la donna risponde con onestà: “Che io sappia, mio marito non c’è mai andato“, ha dichiarato la donna.

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Le indagini sul caso di Yara Gambirasio continuano con le ricerchein casa del suo presunto carnefice: Massimo Giuseppe Bossetti, al quale sono già stati sequestrati computer e telefono. Nell’abitazione dell’uomo si cercano i fili rossi che corrispondano a quelli trovati sul corpo della ragazzina durante l’autopsia. Infatti, una nota foto di Bossetti lo ritrae seduto su un divano al quale potrebbero appartenere le tracce in questione, ma l’uomo è strenuamente difeso dai legali e dai familiari.