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Renzi in Puglia: “L’Italia deve ripartire in fretta”

 

Matteo Renzi interviene alla Fiera del Levante a Bari e sottolinea la realtà che sta attraversando il nostro paese: “Oggi la crisi economica è globale, ma vede nell’Eurozona un punto di difficoltà maggiore e vede l’Italia non ancora ripartita, non ancora rimessa in moto”. Osserva che i dati della disoccupazione, specialmente al Sud, definirli “devastati sarebbe riduttivo”. I dati sul Pil “suonano non come la fine della caduta ma come una mancanza di ripartenza” e ricorda come durante il periodo di crisi ha “visto l’Italia raddoppiare la percentuale della disoccupazione, ed è una percentuale non omogenea, dal punto di vista anagrafico e all’interno divisione geografica del paese”.

Vuole “rispettare il patto di stabilità e di crescita, noi siamo dentro il 3%”, continua il premier Matteo Renzi ricordando come il patto europeo non riguarda solo la stabilità, ma anche per la crescita. “Noi andiamo in Ue a chieder conto di questi 300 miliardi di euro e vogliamo sapere quando li mettono. Smettiamola con la cultura del piagnisteo, noi siamo alla guida dell’Ue, dobbiamo farci valere per quello che siamo”.

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Al suo arrivo alla fiera, Matteo Renzi è stato accolto dalla protesta definita anti-Tap. In sostanza, quartanta sindaci del Salerno, con molti cittadini, si sono presentati a Bari per ribadire il no al gasdotto a San Foca. A questo, il premier risponde: “Non è pensabile che si blocchi un’opera pubblica che parte dall’Azerbaigian, e che non può arrivare a Ventimiglia, ma deve arrivare qui, cioè il Tap. Noi siamo pronti a rispettare chi dice ‘No’, ma chi dice ‘no’ non può dire ‘stop’. Parliamo di tutto senza problemi ma non si può dire no a un’opera così”.

In mattinata, inoltre, ha dovuto fronteggiare una protesta di operai ed ambientalisti al suo arrivo nella prefettura di Taranto. Lo scopo era far sentire la voce sul caso Ilva, così gli hanno urlato contro parole del calibro di “buffone” e hanno scandito lo slogan “Taranto libera”. Tra i manifestanti figuravano ambientalisti, rappresentanti del Comitato “Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti” che ritengono non sufficienti le misure attuate dal governo per fronteggiare l’emergenza sanitaria ed ambientale a Taranto.

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Renzi, infine, apre alla lotta contro il dissesto idrogeologico: “Deve essere la prima battaglia da fare. I miliardi ci sono ma dobbiamo combattere contro cause storiche. Noi sul dissesto lavoreremo sempre di più con presidenti delle Regioni ma è chiaro che questo deve accompagnarsi con la gestione nell’immediato. Ha fatto sapere che “in settimana” è attesa “la chiusura delle procedura per la proclamazione dello stato di emergenza”.