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Prima della Scala: scontri tra polizia e centri sociali

Il Fidelio di Beethoven dentro, gli scontri tra polizia e centri sociali fuori: è questa l’atmosfera che accompagna la Prima della Scala. Alla storica inaugurazione della nuova stagione, la Scala è assediata da un gruppo di manifestanti che tentano di raggiungere l’entrata del teatro: la zona è transennata e protetta dagli agenti di polizia, che tuttavia in più occasioni hanno dovuto effettuare cariche di alleggerimento. La tensione è alta: gli scontri, iniziati due ore prima l’apertura del sipario, non si sono ancora attenuati.

Scontri fuori dalla Scala

LA MANIFESTAZIONE FUORI DALLA SCALA– Prima solo una ventina di persone, poi un centinaio, 150 riportano le ultime fonti: questo il numero dei partecipanti al corteo non organizzato che protesta in favore del diritto alla casa e al lavoro. Nel mirino della protesta Jobs act e gli sgomberi delle case popolari occupate abusivamente. “Siete tutti ladri e mafiosi”, “Case per tutti e povertà per nessuno”, “Casa, diritti e dignità. Fuori la casta dalla città”.

I manifestanti appartengono ai Centri Sociali milanesi, i cosiddetti “antagonisti”: giovani ragazzi col volto coperto e caschi in testa, “armati” di uova e petardi che hanno più volte lanciato contro la polizia in assetto anti-sommossa. I focolari più accessi sono stati via Santa Margherita, dove un gruppo di manifestanti è stato respinto con diverse cariche e manganellate (due i feriti, secondo i centri sociali), via Case Rotte, dove sono state divelte le transenne, e piazza San Fedele, dove gli agenti sono riusciti a sequestrare una molotov prima che venisse lanciata.  Negli scontri, un poliziotto è rimasto ferito ad un occhio.

Così, mentre nella piazza volano manganellate e scontri, gli ospiti vestiti in abito da sera entrano alla Scala, alcuni da ingressi secondari. La rappresentazione teatrale inizia regolarmente alle ore 18 con l’inno di Mameli, eseguito dall’orchestra guidata dal maestro Daniel Barenboim. L’opera rappresenta il passaggio di consegne tra l’ex soprintendente Stéphane Lissner (ora all’Opèra di Parigi) e  Alexander Pereira, nuovo soprintendente della Scala.

LA TRAMA DEL FIDELIO – Il Fidelio narra la drammatica storia d’amore tra Leonore e Florestan, rinchiuso ingiustamente in prigione dal nemico Don Pizarro. Così, Leonore tenta di salvare il marito, travestendosi da uomo. Fingendo di chiamarsi Fidelio, la donna riesce ad introdursi nel carcere e viene a conoscenza dell’imminente condanna a morte di uno dei carcerati: si tratta proprio del marito Florestan. Leonore, negli abiti di Fidelio, è addirittura costretta a scavare la fossa per suo marito, ma l’arrivo del ministro di stato blocca l’esecuzione, salvando Florestan e la sua storia d’amore con Leonore.

LE REAZIONI – Presente alla rappresentazione del Fidelio, il ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini che commenta così la manifestazione dei centri sociali: “Non capisco, queste proteste sono un danno economico per il Paese nella città che ospiterà Expo 2015”. Gli fa eco il neo soprintendente Pereira: “La gente dovrebbe pensare che quando si fanno queste serate di gala in cui si guadagnano tanti soldi, questi verranno utilizzati nel sociale. Fanno del bene e non del male“.