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Sydney, ore di paura: uomo armato prende ostaggi in un bar


Sydney – Ore di pura follia si stanno registrando nella metropoli australiana di Sydney. Un uomo, probabilmente un fondamentalista islamico, si è barricato in una nota caffetteria del centro quando in Italia era notte fonda. Il sequestratore, armato e pericoloso, ha preso in ostaggio circa 50 persone, alle quali ha intimato di affiggere alle vetrate del locale un drappo con scritte islamiche. Non è sicura l’ ipotesi circolata nel corso delle scorse ore che voleva l’ uomo un fervente seguace dell’ Isis; l’ unica certezza è che Sydney è sotto assedio oramai da tempo. 

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 La paura del terrorismo islamico, che serpeggia prepotentemente nella città australiana , ha preso rapidamente forma quando l’ uomo, la cui identità non è stata resa nota dai media su richiesta della Polizia di Sydney, ha preso in ostaggio dipendenti e clienti della caffetteria e cioccolateria Lindt. L’ attentatore non solo userebbe gli ostaggi come scudo, ma avrebbe addirittura piazzato quattro bombe all’ interno e all’ esterno del locale; questa affermazione, trapelata dall’ interno della caffetteria, è ancora tutta da verificare.

TESTIMONI PREFERENZIALI. nel corso della concitata giornata l’ attentatore ha liberato circa cinque ostaggi, traumatizzati e stremati dalle circa sei ore di prigionia forzata. Il “sequestro forzato” della caffetteria Lindt a Sydney è stato vissuto in prima persona dai dipendenti della redazione televisiva Channel Seven, i cui uffici sono situati proprio di fronte alla caffetteria presa in ostaggio. “Ci siamo precipitati alla finestra e abbiamo avuto la visione scioccante e agghiacciante di persone alzare le mani di fronte ai vetri del locale” hanno raccontato sconvolti i giornalisti alla Australian Broadcasting Corporation.
Alcune emittenti radio e televisive locali hanno reso note alcune telefonate, effettuate dagli ostaggi per conto del sequestratore. L’ uomo avrebbe chiesto una bandiera dello Stato Islamico in cambio della liberazione di altri civili, intrappolati ed esausti nella caffetteria. Lo pseudo terrorista avrebbe anche chiesto di ottenere un colloquio con il Premier australiano Tony Abbott.
Il Capo Aggiunto della Polizia dello Stato del Nuovo Galles del Sud Catherine Burn ha sottolineato come l’ intento delle forze dell’ ordine locali sia quello di trattare pacificamente con l’ attentatore di Sydney.

CONDANNA DAL MONDO MUSULMANO. Una dura presa di posizione è stata presa dalla comunità islamica contro l’ attentatore improvvisato di Sydney. “Il Gran Mufti e il Consiglio australiano degli Imam condannano inequivocabilmente quest’atto criminale e ribadiscono che tali azioni sono condannate totalmente dall’ Islam” ha dichiarato, visibilmente affranto, il Gran Mufti d’ Australia Ibrahim Abu Mohamed. Fanno eco alle parole del Gran Mufti anche 40 gruppi musulmani, che in un comunicato congiunto hanno dichiarato di essere disgustati e di respingere fermamente “Ogni tentativo di sacrificare vite innocenti da parte di qualsivoglia essere umano e di provocare la paura e il terrore nei cuori”.
Nel frattempo, il Premier Abbott ha convocato il Comitato di Sicurezza Nazionale per fare il punto sulla drammatica vicenda di Sydney. “Si tratta evidentemente di un avvenimento inquietante – ha ammesso il Premier – ma tutti gli Australiani devono essere rassicurati sul fatto che le forze dell’ ordine e della sicurezza sono ben addestrate e agiscono in maniera professionale”. Le trattative continuano in maniera serrata, mentre presso l’ Opera House di Sydney è stato scongiurato il pericolo di un nuovo attentato. Nel noto edificio sito vicino la caffetteria Lindt era stato infatti registrato un “incidente”, fortunatamente non legato al sequestro. La psicosi collettiva, però, non accenna a fermarsi, nonostante l’ impegno incessante di Governo e forze di Polizia.