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Elezione Presidente della Repubblica: come avviene e chi vota

Tra pochi giorni si apriranno le votazioni per il prossimo Presidente della Repubblica Italiana: è stato lo stesso Giorgio Napolitano, Capo dello Stato in carica, a definire la fine del proprio mandato “imminente”. Così, puntuale, è già scattato il toto-nomi: Prodi, Rodotà, Amato… Ma chi è e cosa rappresenta il Presidente della Repubblica? E soprattutto, come avviene la sua elezione? Chi vota, dove, con quali criteri? Ecco tutto quello che c’è da sapere per non farsi trovare impreparati e per non farsi travolgere dal flusso mediatico che accompagnerà l’elezione del prossimo Presidente della Repubblica.

La votazione a scrutinio segreto

Innanzitutto, la Costituzione stabilisce che il Presidente della Repubblica sia il Capo dello Stato Italiano e ne rappresenti l’unità nazionale. Il Presidente della Repubblica è, quindi, un organo costituzionale, la cui carica dura sette anni. Tuttavia, il mandato presidenziale si può interrompere anche prima rispetto alla sua scadenza naturale: per morte, impedimento permanente, destituzione, decadenza o dimissioni volontarie, come nel caso di Giorgio Napolitano. Inoltre, la Costituzione non prevede un limite di mandati per il Presidente della Repubblica: il primo e unico caso di riconferma del presidente è proprio quello di Giorgio Napolitano.

Come avviene la votazione? Il Presidente della Repubblica viene eletto dal Parlamento in seduta comune. Quindi, da tutti i membri della Camera dei Deputati (630) e del Senato (315). A questi si aggiungono tre rappresentanti per ogni regione (solo uno per la Valle d’Aosta), per un totale di 58 rappresentanti territoriali. La votazione per l’elezione del Presidente della Repubblica avviene a scrutinio segreto ed è necessaria la maggioranza di due terzi dell’assemblea, in quella che viene definita come maggioranza qualificata.
L’obiettivo è quello di trovare un Presidente della Repubblica, il cui nome sia largamente condiviso da parte delle forze politiche e delle rappresentanze territoriali: insomma, il Capo dello Stato deve avere il più ampio consenso possibile, proprio per la sua funzione di rappresentante e garante del Paese. Tuttavia, solo le prime tre votazioni necessitano della maggioranza qualificata: infatti, a partire dalla quarta votazione è sufficiente la maggioranza assoluta: il 50% dei voti più uno dell’assemblea.
Chi può essere eletto come Presidente della Repubblica? Secondo la Costituzione qualsiasi cittadino o cittadina italiano/a che abbia compiuto i cinquanta anni di età e che goda dei diritti civili e politici. La speranza è che tutti i partiti riescano a trovare un accordo ampio su una figura istituzionale seria, responsabile, che rappresenti il popolo italiano nella sua totalità.