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Terrorismo a Parigi: attentato a giornale satirico. 12 morti

Parigi – Due uomini incappucciati, vestiti di nero, armati di kalashnikov e lanciarazzi hanno fatto irruzione nella sede del giornale satirico Charlie Hebdo. Secondo i media francesi il bilancio è di 12 vittime, tra cui due poliziotti, e numerosi feriti. Il massacro assume tutti i contorni di un attentato terroristico da parte dell’Isis. Infatti, il giornale Charlie Hebdo è più volte finito nel mirino degli integralisti islamici per aver irriso l’immagine del Profeta Maometto. 15 minuti prima dell’attentato, il giornale satirico aveva pubblicato su Twitter una vignetta ironica su Abu Bakr al-Baghdadi, leader dello Stato Islamico. Secondo le prime indiscrezioni, si tratterebbe dunque di una vendetta terroristica organizzata dall’Isis: alcuni testimoni raccontano che i due assalitori hanno dato inizio al massacro al grido: “Vendicheremo il Profeta“.
Immediate le reazione dall’Eliseo: il presidente Francois Hollande, che si è subito recato sul luogo del massacro, parla di un “atto di terrorismo e attacco alla libertà”. Gli assalitori sono riusciti a fuggire a bordo di un automobile nera. I due, infatti, avrebbero aggredito l’autista costringendolo a lasciare loro la vettura. La polizia francese ha organizzato posti di blocco in tutta Parigi e la tensione resta altissima: “a livello 3, quello che prevede l’ipotesi di altri attacchi”, secondo le Forze dell’Ordine.

Gli assalitori

ECCO IL VIDEO DELL’ATTENTATO

https://www.youtube.com/watch?v=StSIOO5wxf4

Nel 2006 il giornale satirico Charlie Hebdo aveva pubblicato una serie di caricature su Maometto e già nel 2011 la sua sede era stata colpita e distrutta da alcune bombe molotov. Molti giornalisti della redazione sono fuggiti sul tetto dell’edificio, ma non tutti sono riusciti a sfuggire all’atto di terrorismo. «È un vero massacro, ci sono dei morti!»: queste le parole di uno dei dipendenti del giornale in una drammatica telefonata durante l’assalto. Poi cade la linea. 12 morti, ma il bilancio è destinato a peggiorare. Intanto, tutta Parigi è in stato d’allerta e tutto il Corpo di Polizia è mobilitato. Nell’attacco sono rimasti uccisi il direttore del giornale, Stephan Charbonnier, e i tre più importanti vignettisti: Cabu, Tignous e Georges Wolinski.