Una grande festa nel ricordo di chi non è più tra noi: questa è stata, in sintesi, la cerimonia della 72esima edizione dei Golden Globes, un succulento antipasto alla prossima cerimonia degli Academy che ha visto trionfare la “monumentale” pellicola “Boyhood”. Un riconoscimento più che meritato per il regista Richard Linklater e per l’ intero cast tecnico ed artistico, che hanno lavorato per ben 12 anni ad un’ opera che racconta il viaggio nella vita di un bambino e di sua sorella. “Boyhood” ha portato a casa ben tre Golden Globes – Miglior regista, Migliore attrice non protagonista (Patricia Arquette) e l’ ambitissimo titolo di Miglior film drammatico – scalzando dal trono avversari di tutto rispetto, primo tra tutti i biopic “The Imitation Game” e “La Teoria del Tutto”. Grande rivelazione tra i musical e le commedie è stato “Grand Budapest Hotel”, che porta a casa il titolo di Migliore commedia/musical, mentre ha commosso la giuria l’ interpretazione di Stephen Hawking portata sul grande schermo dal giovane Eddie Redmayne nel lungometraggio di James Marsh “La Teoria del Tutto”. Incoronate regine dei Golden Globes le attrici Julianne Moore (protagonista del drammatico “Still Alice”) ed Amy Adams (per la sua interpretazione in “Big Eyes” di Tim Burton), in una cerimonia scandita dalla emozionante commemorazione delle vittime dei vili attentati terroristici registratisi in Francia.
“Je Suis Charlie Hebdo” è stato il motto riportato su spille, cartoncini, ripetuto nelle parole di chi, godendo della propria notorietà, ha voluto spendere più di una parola in ricordo delle vittime dei vili attentati di Parigi. In primis, l’ attesissimo George Clooney, celebrato nel corso di questi Golden Globes per il suo impegno umanitario ed insignito proprio per questo dello speciale premio “Cecil B. DeMille”. Accompagnato dall’ inseparabile moglie Amal, alla quale ha rivolto delle commoventi parole (“Amal, qualunque alchimia ci abbia fatto incontrare, non potrei essere più orgoglioso di essere tuo marito”), Clooney sul palco ha voluto ricordare i suoi colleghi ed amici Robin Williams e Lauren Bacall e le vittime della sanguinosa settimana parigina: “Je Suis Charlie – ha scandito dal palco dei Golden Globes l’ attore e regista statunitense, lodando tutti coloro i quali – hanno marciato a sostegno dell’idea che non cammineremo nella paura”.
Ma torniamo ai Golden Globes. Sul fronte televisivo, la serie drammatica “The Affair” e la miniserie “Fargo” hanno collezionato due trofei a testa. Non è rimasta a guardare “House of Cards”: Kevin Spacey è stato finalmente premiato come Migliore attore protagonista in una serie drammatica. Altri importanti Golden Globes sono stati assegnati alla serie comica “Transparent” (che porta a casa due globi, tra i quali quello come Miglior serie comedy/musical) e all’ attrice rivelazione di “Jane The Virgin” Gina Rodriguez.
Ecco tutti i vincitori dei 72esimi Golden Globes
CINEMA
Miglior dramma: ‘Boyhood’
Miglior commedia: ‘The Grand Budapest Hotel’
Miglior attore, dramma: Eddie Redmayne, ‘The Theory of Everything’
Migliore atrice, dramma: Julianne Moore, ‘Still Alice’
Miglior attore, commedia: Michael Keaton, ‘Birdman’
Miglior attrice, commedia Amy Adams, ‘Big Eyes’
Miglior attore non protagonista: J.K. Simmons, ‘Whiplash’
Migliore attrice non protagonista: Patricia Arquette, ‘Boyhood’
Miglior regista: Richard Linklater, ‘Boyhood’
Miglior film in lingua straniera: ‘Leviathan’ (Russia)
TELEVISIONE
Miglior serie drammatica: “The Affair”
Miglior attore, dramma: Kevin Spacey, “House of Cards”
Miglior attrice, dramma: Ruth Wilson, “The Affair”
Miglior serie commedia/musical: “Transparent”
Miglior attore, commedia: Jeffrey Tambor, “Transparent”
Miglior attrice, commedia: Gina Rodriguez, “Jane the Virgin”
Miglior miniserie/film tv: “Fargo”
Miglior attore miniserie: Billy Bob Thornton, “Fargo”
Miglior attrice miniserie: Maggie Gyllenhaal, “The Honorable Woman”
Miglior attore non protagonista: Matt Bomer, “The Normal Heart”
Miglior attrice non protagonista: Joanne Froggatt, “Downton Abbey”