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Terrorismo, l’Italia ha espulso dieci stranieri sospetti nel 2015

L’Italia dall’inizio del 2015 ha espulso dieci stranieri perché ritenuti pericolosi per la sicurezza nazionale. Si tratta perlopiù di magrebini, balcanici e mediorientali che lavorano a stretto contatto con l’Isis e Al Qaeda e residenti soprattutto in Lombardia e Veneto. I nomi sono emersi durante le ricerche effettuate dai Ros dei carabinieri e dell’antiterrorismo. A questi si aggiungo i tredici stranieri già rispediti a casa durante il 2014 per le medesime ragioni.

I dieci stranieri sono stati imbarcati su voli di linea per motivi di sicurezza nazionale e per immigrazione clandestina, tanto da non avere neanche i documenti in regola e sui cui gli 007 italiani avevano puntato gli occhi per sospetti di terrorismo. A questi potrebbero aggiungersene altri: ci sarebbero ancora 400 persone da valutare con attenzione. Tra loro potrebbero risultare predicatori venuti in missione in Italia per reclutare combattenti stranieri da mandare in Siria o Iraq.

Il quotidiano La Repubblica, inoltre, ipotizza la presenza di una base jhadista a Roma pronta ad accogliere i terroristi che fuggono da altri paesi europei, utilizzando informazioni prese dall’organizzazione bloccata in Belgio. Le telefonate tra i vari componenti della cellula terroristica confermano la presenza di basi sicure nella Capitale: fanno riferimento a contatti presenti nel cuore della città. L’Italia, quindi, non è solo un luogo di passaggio. 

Momento dell'amputazione delle mani

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