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Emergenza immigrazione, ecco il piano d’azione dell’Europa

L’Unione Europea ha deciso di smobilitare le acque in merito all’emergenza immigrazione. Il piano d’azione voluto consta di dieci punti ed è stato presentato dalla Commissione e approvato a Lussemburgo dai ministri degli Esteri e degli Interni. Tra i punti si legge: rafforzamento di Frontex, il cui scopo è appunto il coordinamento del pattugliamento delle frontiere esterne sia marittime, aeree e terrestri degli Stati dell’Unione Europea, prevedere meccanismi di emergenza per ridistribuire i profughi e lanciare uno “sforza sistematico per sequestrare e distruggere le barche dei contrabbandieri” di esseri umani.

Questo potrebbe essere inteso come l’inizio della guerra europea contro coloro che Matteo Renzi ha definito come gli “schiavisti del 21.mo secolo”. Per la caccia ai trafficanti viene evocato il modello della operazione Atlanta, con le navi militari della Ue in missione anti-pirateria nel Corno d’Africa. Ma, per attuarlo, servirebbe un mandato ufficiale del Consiglio di Sicurezza dell’Onu e c’è già chi, come il Belgio, si dice disposto a mettere a disposizione i mezzi militari.

Il piano immigrazione prevede il rafforzamento delle risorse per Frontex e l’operazione Triton appare ancora limitata. Infatti, nell’ultima bozza si parlava di aumento della capacità di “contrastare” il problema e la cifra stanziata potrebbe essere rivista. Sono previste anche operazioni di intelligence: il punto 3 chiede delle riunioni regolari tra Europa, Frontex, l’agenzia europea per l’asilo e Eurojust per “raccogliere informazioni sul modus operandi”. Infine, si sta aumentando sensibilmente la presenza di personale civile per il controllo dell’immigrazione con l’intento di rafforzare la missione già esistente.