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ISS: problemi alla navetta dei rifornimenti. Poche speranze per la Progress

Avrebbe dovuto attraccare alla Stazione Spaziale Internazionale (ISS) circa sei ore dopo il lancio, tuttavia, in seguito ad alcuni problemi riscontrati dai tecnici russi che ne gestiscono la missione, la navetta dei rifornimenti Progress M-27M molto probabilmente non giungerà mai alla propria meta, finendo disintegrata con tutto il suo carico nell’impatto con l’atmosfera terrestre. La notizia è stata diffusa da un addetto alla missione spaziale, che ha indicato come “rinviata a tempo indeterminato” la potenziale manovra di attracco.

Che le cose non quadrassero era emerso sin dopo il lancio, avvenuto dal vecchio cosmodromo di Bajnokur in Kazakistan la mattina del 28 aprile: oltre alla mancata comunicazione dei dati telemetrici, c’è stato un problema col dispiegamento delle due antenne del radar di navigazione e una pressurizzazione errata del sistema propulsivo, fenomeni che hanno costretto gli ingegneri aerospaziali a ritardare di un paio di giorni ogni approccio di attracco alla ISS.

Nonostante i continui tentativi di ristabilire i contatti con la Progress, una volta ricevuti i dati si è scoperto che la navicella fosse del tutto fuori controllo, in velocissima e vorticosa rotazione lungo i propri assi, la ragione per cui le comunicazioni radio sono rese così difficoltose. Nei passaggi orbitali utili ci saranno ulteriori tentativi per riprenderne il controllo da remoto, tuttavia i pannelli solari non sono orientati correttamente verso il Sole, e qualora si riuscisse nell’impresa, potrebbero esserci seri problemi di ricarica alle batterie.

Se la perdita della Progress (7.300 kg) e della sua tonnellata e mezza di rifornimenti sembra ormai data quasi per certa, per i cinque occupanti della ISS, compresa la nostra connazionale Samantha Cristoforetti, non ci saranno particolari conseguenze, dato che le varie riserve a bordo sono ancora più che sufficienti. La Progress, inoltre, dopo il trasbordo del carico sarebbe stata riempita di rifiuti e fatta disintegrare comunque contro l’atmosfera terrestre, dato che non possiede un sistema di rientro sulla Terra.