Il pianeta Terra sembra essere entrato in un nuovo stadio di estinzione ma, come accadde circa 65 milioni di anni fa ai dinosauri, questa volta sarà l’uomo a scomparire. Queste sono le conclusioni di tre studi americani condotti dalle università di Stanford, Princeton e Berkeley e gli scienziati, come riferisce la Bbc, affermano che il Pianeta ha varcato la soglia del “sesto grande evento di estinzione di massa”.
Il quinto evento di estinzione è avvenuto proprio 65 milioni di anni fa e a farne le spese furono i dinosauri. “Se non faremo nulla per fermare questo processo, per la vita ci vorranno milioni di anni per riprendersi e la nostra specie sarà tra le prime a scomparire”, ha affermato Gerardo Ceballos, uno dei responsabili della ricerca. Lo studio è stato anche pubblicato sulla rivista Science Advances ed è stato analizzato il tasso di scomparsa dei vertebrati, tra cui appartiene anche l’uomo, studiando i resti delle specie estinte. Il risultato è a dir poco terrificante: il ritmo di estinzione è 114 volte più veloce del normale. Dal 1900 sono 400 le specie sparite, un numero che gli esperti si sarebbero aspettati in 10mila anni.
“Ci sono specie nel mondo che sono ormai dei morti che camminano”, ha commentato Paul Ehrlich dell’università di Stanford, aggiungendo: “Stiamo segando il ramo su cui siamo seduti”. Tra le cause di questo processo troviamo: riscaldamento globale, inquinamento e deforestazione. La distruzione dell’ecosistema, secondo quanto afferma lo studio, rischia di creare danni a catena. Gli scienziati affermano, inoltre, che in tre generazioni umane potremmo già perdere i benefici dell’agricoltura e dell’ambiente derivanti dall’impollinazione delle api.
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