L’Istat ha diffuso i dati provvisori sull’andamento del mercato del lavoro nel mese di giugno e i segnali sono ambivalenti. Primo: calano gli occupati. A giugno ci sono stati 22 mila occupati in meno rispetto a maggio (-0,1%), 40 mila in meno rispetto a giugno 2014 (-0,2%). Secondo dato, sempre negativo: cresce il numero di disoccupati. Il tasso di disoccupazione tocca quota 12.7%, +0,2% rispetto a maggio. Peggio dell’Italia in Unione Europea solo Grecia (25,6%), Spagna (22,5%), Cipro (16,2%) e Croazia (15.3%).
Terzo dato, questa volta positivo: diminuiscono gli inattivi. Sono 131 mila in meno rispetto a giugno 2014. Gli inattivi sono coloro che non hanno un posto di lavoro e non lo cercano: questi non sono considerati disoccupati e pertanto non vengono conteggiati nel tasso di disoccupazione. Cosa significa la diminuzione degli inattivi? Più gente cerca posto di lavoro e viene classificata quindi come disoccupata, facendo aumentare il tasso di disoccupazione.
E’ lo stesso Istat a sottolineare la questione: “L’aumento del numero di disoccupati negli ultimi 12 mesi è pertanto associato ad una crescita della partecipazione al mercato del lavoro, testimoniata dalla diminuzione del numero di inattivi”. Anche il ministro del lavoro Poletti commenta: “I numeri di giugno confermano che siamo di fronte a dati soggetti a quella fluttuazione che caratterizza una fase in cui la ripresa economica inizia a manifestarsi”. Insomma, i numeri sono importanti ma ancora più importante è saperli leggere ed interpretare.