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Cina, seconda esplosione in due settimane: “Nessun rischio”

CINA – Un’altra enorme esplosione ha colpito lo stabilimento chimico-industriale Lijin, nella città di Dongying, nella regione di Shandong, in Cina, a sole due settimane di distanza da quella avvenuta nell’impianto di Tianjin, che ha provocato la morte di oltre 100 persone. L’esplosione è stata vista e sentita poco prima delle 23.30 (ora locale) lunedì sera e non è ancora emerso se ha causato morti o feriti. Il video dell’esplosione è rimbalzato su tutti i social network, in seguito si è scoperto che il video era falso e si riferiva a un altro incidente avvenuto qualche settimana prima.

Le autorità confermano la presenza di sostanze tossiche nell’aria, ma affermano che non vi è nessun rischio, infatti è stata delimitata una zona d’evacuazione di due kilometri attorno al sito in cui è avvenuta l’esplosione. Shi Luze, direttore dello staff della People’s Liberation Army’s Beijin Military Region, ha dichiarato ai giornalisti, riferendosi ai residenti al di fuori dell’area: “Posso responsabilmente affermare che non ci saranno danni secondari alle persone”.

L’esplosione avvenuta sole due settimane prima, nello stabilimento di Tianjin, è stata così forte che le onde d’urto sono state avvertite anche a molti kilometri di distanza ed è addirittura stata vista dai satelliti nello spazio. L’incidente avrebbe causato oltre 100 vittime e il numero di dispersi, si tratta per la maggior parte di vigili del fuoco, secondo le fonti locali, è arrivato a 95. Più di 720 persone sono ancora ricoverate in ospedale e, secondo le stime, sono tantissimi gli edifici distrutti e bruciati.