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Barbara De Rossi, insulti via Twitter: “Sei stata riempita di…”

Ennesima vicenda che vede protagonista, suo malgrado, il noto social network Twitter. Dopo le filippiche di dubbio gusto di Gasparri e le varie diatribe inscenate, tra gli altri, dal rapper Fedez, ora tocca a Barbara De Rossi entrare nel mirino di quella categoria di followers che non conosce il confine tra libertà di opinione e libera infamia. La De Rossi è stata attaccata per la sua conduzione del programma d’inchiesta “Amore Criminale”. Dalla libera critica al libero insulto il passo è stato, anche stavolta, drammaticamente breve.

“NON IDONEA”. Lo sgradevole botta e risposta tra Barbara De Rossi ed una utente di nome Imma ha preso il via proprio da un cinguettio velenoso di quest’ultima, che ha così ottenuto i suoi 15 minuti di popolarità, ma non nel modo in cui, forse, sperava. “Amore Criminale (n.d.r.) è  un programma noiosissimo condotto malissimo da una che ha preso le botte” ha twittato la donna, inserendo tra le persone con cui condividere il suo pensiero anche Barbara De Rossi.

Secca ed immediata la replica dell’attrice. “Passi il gradimento, ma non ti permettere di parlare del mio privato“, ha sibilato infastidita la De Rossi, vittima di stalking da parte del suo ex fidanzato, il giovane Anthony Manfredonia. Una pagina dolorosa della vita della conduttrice di “Amore Criminale”, finita suo malgrado sulle prime pagine della stampa scandalistica e di spettacolo. Imma non ha mancato di far notare questo dettaglio alla star. “Se è privato, non renderlo pubblico. Il tuo passato ti rende poco adatta alla conduzione del programma”.

Un commento gratuitamente velenoso, che ha scatenato l’ira social di Barbara De Rossi, che ha invitato seccamente la follower a svelare la sua identità. Ma l’utente non si è lasciata minimamente intimidire dall’attacco di Barbara De Rossi: “Mi chimo Imma Di Bianco, abito a Napoli, se vuoi indirizzo e numero di telefono mandami la mail e li avrai”. Stupida provocazione o presa di coscienza? Qualunque sia la risposta, una cosa è certa: molti internauti non sanno ancora distinguere i confini entro i quali un’opinione diventa un’illazione, un’offesa, una minaccia. Altro che evoluzione.