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Scandalo Volkswagen: elusi controlli sulle emissioni di gas


Volkswagen nella bufera: ha falsato la misurazione dei gas di scarico delle automobili vendute negli Stati Uniti. La casa automobilistica tedesca installava sulle proprie automobili un software in grado di comprendere quando le macchine erano sottoposte ai controlli sulle emissioni di gas. Queste venivano ridotte solo durante il test, per poi tornare ben al di sopra dei livelli imposti dalla legge. Un modo subdolo (e ovviamente illegale) per nascondere le ingenti emissioni di gas inquinanti. Dopo l’accusa dell’Agenzia Usa per la protezione ambientale, l’amministratore delegato della casa automobilistica tedesca ammette la violazione delle regole: “Mi scuso con tutti”. Ma la bomba è scoppiata: mezzo milione di macchine ritirate dal mercato americano, in borsa il titolo crolla del 17,2%, Washington ha aperto un’inchiesta penale ed è già stata bloccata la vendita di tutti i modelli diesel.

In una sola giornata Volkswagen ha bruciato in borsa circa 15 miliardi. Ma, oltre ai danni economici, sono i danni d’immagine a preoccupare i vertici della casa tedesca. L’ad Martin Winterkorn prova a gettare acqua sul fuoco: “Volkswagen farà tutto il possibile per recuperare la fiducia persa. Lavoriamo con le autorità in modo completo e per chiarire tutta la vicenda in modo rapido e trasparente”. Mostra tutta la sua preoccupazione anche il Ministro dell’Economia tedesco Sigmar Gabriel: “E’ una brutta storia. Siamo davanti a un clamoroso inganno ai danni dei consumatori. Siamo preoccupati che ne soffra la reputazione dell’industria dell’auto tedesca e in particolare quella di Volkswagen”. Infatti, nascono dubbi anche su tutte quelle automobili prodotte e vendute in Europa: il Governo tedesco ha deciso di “valutare se anche in Germania vi siano state analoghe manipolazioni” e ha chiesto ad esperti indipendenti di condurre dei test specifici sui modelli Volkswagen.