Domenica si vota in Catalogna, ma questa volta le elezioni regionali hanno un significato in più. Infatti, il partito autonomista ha promesso che, in caso di vittoria, il parlamento regionale catalano pronuncerà una dichiarazione unilaterale di indipendenza entro la metà del 2016. Lo scontro tra Catalogna e governo centrale si è acceso negli ultimi anni a causa della linea imposta dal presidente spagnolo Mariano Rajoy, che non ha mai voluto ascoltare le richieste di maggiore autonomia dei catalani.
Artur Mas è il leader del partito indipendentista catalano, che si presenta alle elezioni con una lista unica: “Junts pel Si” (Insieme per il Sì). Secondo gli ultimi sondaggi la lista di Artur Mas, appoggiata da un partito di estrema sinistra (Candidatura di Unità Popolare) raggiungerebbe la maggioranza assoluta dei seggi nel parlamento regionale catalano, sfiorando il 50% dei consensi. Avrebbe quindi il via libera per procedere verso l’indipendenza della Catalogna.
Una volta raggiunta l’autonomia politica, la Catalogna uscirebbe automaticamente dall’Euro e dall’Unione Europea. Ed è proprio questo il punto che i filo nazionalisti oppongono agli indipendentisti: la Catalogna si isolerebbe dalla Spagna e dall’Europa e non riuscirebbe a competere in un mercato globale. Tra le fila di Junts pel Si sono invece convinti che l’autonomia catalana porterebbe un aumento della ricchezza della regione, che rappresenta più di un quinto del Pil di tutta l’economia spagnola. Gli occhi della Spagna e di tutta Europa sono puntati su Barcellona.