Un inviato del programma Le Iene in Siria ha incontrato e raccolto le testimonianze di tre militanti dello Stato islamico prigionieri delle forze curde nel Kurdistan iracheno. I tre militanti hanno raccontato la loro vita sotto le regole jihadiste, descrivendo stupri, omicidi e “strade piene di persone morte”. I terroristi, durante le interviste rivelatrici, hanno anche fatto un annuncio agghiacciante all’Europa.
Il 30enne Muhenet, il primo dei militanti intervistati, ha pazientemente spiegato le ragioni dietro le sanguinarie tattiche dell’Isis e ha dichiarato: “La filosofia dell’Isis è la Jihad. Uccidi tutti i nemici come gli sciiti. I Cristiani devono convertirsi all’Islam altrimenti saranno costretti a pagare una tassa di residenza perché si trovano nello Stato islamico, se non lo faranno saranno uccisi”. Muhenet ha rivelato in merito alle donne rapite che “quelle che non si convertono all’Islam sono stuprate”, poi ha aggiunto: “Ognuno di noi può averne una. Una donna costa approssimativamente 800 dollari. Ogni donna tuttavia ha un suo prezzo che dipende dalla bellezza”. Il militante dal volto impassibile ha mostrato emozioni solo quando il giornalista gli ha chiesto quali siano i piani dell’Isis per il futuro dell’Europa. Sorridendo, il terrorista ha risposto: “L’Islam si espanderà molto presto: raggiungerà l’Europa e altre nazioni. A quel punto sarà in vigore la legge islamica, la legge del Corano”.
Il secondo terrorista intervistato nel video, Abdullah, ha solo 15 anni. il ragazzino ha ammesso di rimpiangere di essersi unito all’Isis e di temere per la sua vita sotto il loro controllo. Abdullah ha raccontato: “Prima di essere reclutato ero al primo anno di scuola superiore. Alcuni miei amici sono entrati in contatto con l’Isis e così mi sono unito a loro. A volte partecipiamo a delle assemblee durante le quali ci istruiscono sullo Stato islamico. Ci dicono che alcol, sigarette e prostitute sono peccati per l’Islam, che gli americani e i paesi occidentali sono nostri nemici”. Il militante ha poi ricordato il terrificante arrivo dell’Isis nella sua città natale, che ha lasciato una scia di corpi sulla strada. Abdullah confessa che sarebbe stato molto meglio essere rimasto a casa a guardare la TV e a giocare a calcio invece di unirsi all’Isis.
L’ultimo dei militanti intervistati, un ragazzo di 19 anni, è parso molto spaventato e confuso. Il terrorista ha affermato: “Ero giovane, mi hanno detto di andarci e io mi sono unito a loro. Parlano di Jihad, non lo so… ero giovane e pensavo fosse la cosa giusta da fare”. Poi ha spiegato che i suoi genitori, che crede siano morti, l’avevano avvertito di non unirsi all’Isis e si è dichiarato pentito. Il reportage del nuovo inviato di Le Iene Marco Maisano, recatosi prima a Kirkuk, nel nord dell’Iraq e poi a Erbil, capitale del Kurdistan iracheno andrà in onda stasera in prima serata su Italia 1.