Povera Italia. Piegata dalla disoccupazione, dalla crisi economica, dalla crescente ondata di profughi che “istiga” alla giustizia “fai da te”, non c’è niente di meglio per il nostro Governo che innescare una polemica tanto assurda quanto, per certi versi, inutile. Protagonista dell’ennesima, grottesca scenetta da far impallidire Totò, il rapper più in voga del momento: Fedez. L’oggetto del contendere è la copertina del suo ultimo album, “Pop-Hoolista”, uscito il 30 settembre 2014.
“Il Ministero dello Sviluppo Economico ha dichiarato fuorilegge la copertina del mio album!”, ha tuonato Fedez in un video dove racconta l’increscioso episodio che lo ha reso “fuorilegge” agli occhi dei Palazzi del Potere tricolore. La copertina di “Pop-Hoolista” ha destato, in effetti, non poco scalpore, a causa della raffigurazione di un poliziotto a cavallo, armato di mazza da golf, agitata all’indirizzo del rapper che, nel frattempo, vomita arcobaleni. Nulla di nuovo all’orizzonte per un performer che ha fatto della provocazione il suo “marchio di fabbrica”, dalle magliette con Gesù al limite del “blasfemo” agli stra-esibiti simboli massonici nei suoi video e nelle sue performance.
La raffigurazione delle forze dell’ordine proposta sulla cover di “Pop-Hoolista” pare, però, essere inaccettabile per il MiSE. “La copertina dell’album sarebbe contraria all’ordine pubblico perché è ritratto un poliziotto e al buon costume perché vomito un arcobaleno. Un’azione – sottolinea Fedez – Che, a esser buoni, ha il sapore dell’ottusità retrograda e, a voler essere maliziosi, puzza di censura“.
Sarà il caso di gridare al “complotto”? Secondo il MiSE, la “censura” di “Pop-Hoolista” non solo è giustificabile, ma anche, per così dire, legittima. “Il problema si è posto perché per la prima volta un cantante ha chiesto di registrare un marchio (“Pop-Hoolista”) con il nome dello stesso album – spiega il Ministero diretto da Federica Guidi – I contenuti del marchio, ed in particolare l’immagine di un poliziotto che sembra picchiare un personaggio che sta vomitando, sono sembrati all’Ufficio italiano dei marchi e dei brevetti come non rispondenti alla normativa che regola la tutela dei brand. Per questo motivo è stato chiesto a Fedez di illustrare meglio la sua domanda di tutela del marchio”. La polemica – è il caso di dirlo –pop-hoolista è appena all’inizio: a Fedez la prossima mossa, per una diatriba che pare distogliere l’attenzione da problematiche ben più gravi.