Anche Facebook si è mobilitato per aiutare il paese. Il social network ha lanciato il “Safety check”, cioè uno strumento speciale per gli utenti di Parigi, utilizzato anche durante il terremoto in Nepal. Ogni persona che si trovava nella zona dell’attentato ha ricevuto una notifica che chiede all’utente le sue condizioni. La persona ha poi la possibilità di pubblicare il luogo della propria ubicazione inviando automaticamente un messaggio di avviso agli amici su Facebook.
Twitter ha anche bloccato l’hashtag dei jihadisti scritto in arabo, #parigibrucia. Questo era usato dagli utenti sostenitori dell’Isis per festeggiare il massacro. Molte persone hanno seguito le indicazioni del sito di attivisti Anonymous per bloccare la diffusione di questi messaggi di odio. Per il momento, l’operazione ha avuto successo.