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#OpParis, Anonymous al servizio dell’Intelligence

 

Anonymous al servizio dell’Intelligence, del Bureau e della lotta contro il terrorismo: in seguito al comunicato rilasciato alcune ore dopo gli attentati che hanno straziato Parigi ed alle dichiarazioni di Hollande di ieri pomeriggio davanti alle camere riunite, il gruppo di hacker internazionali ha sviluppato un “bot” atto a rintracciare i terroristi dell’Isis. Il software in mano ad Anonymous è stato sviluppato da due “pirati” informatici italiani, uno dei quali noto con il nickname “The Pirate”.
Questo attivista (non facente parte di Anonymous) ha un profilo di natura goliardica su GitHub, è esperto di knowledge gathering, track covering ed intrusioni nonchè di “sistemi comportamentali”.  I due hacker italiani hanno dunque messo a punto un software di Chiama Geosec che aiuterà Anonymous a rintracciare le chat sul social network Twitter in lingua araba, analizzare e geolocalizzare gli attori della chat in questione e trasmettere i dati all’Intelligence. Il programma sviluppato dai due attivisti per adesso è ancora in versione beta.

Per propagandare questa battaglia informatica contro i terroristi islamici, Anonymous ha rilasciato l’hastag #OpParis. Il gruppo di hacker ha già agito in occasione della strage di Charlie Hebdo, bloccando le comunicazioni di simpatizzanti e presunti attivisti dell’Is sui social network, primo su tutti Twitter. Il microblog Twitter infatti è il mezzo prediletto dagli jihadisti per diffondere ideologie e comunicare tra adepti, ciò sottolinea come questo gruppo di terroristi che tanto detesta l’Occidente ed i suoi vizi si avvale dei mezzi più sofisticati messi a punto dai “nemici” per indottrinare, minacciare,profetizzare e rivendicare stragi come quelle di Parigi.  Gli inquirenti hanno infatti reso noto come uno dei terroristi della strage del 13 novembre comunicasse con i suoi compagni di Jihad utilizzando la chat in dotazione alla consolle Play Station 4. Anonymous è da sempre impegnato nella ricerca online di terroristi e simpatizzanti dell’Is, attento a qualunque elemento “sospetto” presente nei post oppure nei”cinguettii” di internauti. L’elemento sospetto intercettato dai vigilanti o “patrollers” viene segnalato ai gestori del social network  che ne valutano il grado di pericolosità. L’account “sospetto” può dunque essere chiuso oppure segnalato agli account dell’Intelligence o del Bureau (@cia ed @FBI).  Anonymous effettua raccolte di dati di vario genere tra cui gli indirizzi email di soggetti riconducibili all’Islam e VPN che sistematicamente viola ed analizza arrivando sempre più spesso ad un’intercettazione di attivisti o simpatizzanti denunciati dagli stessi hacker alle autorità.