Il Ministero degli Interni ha descritto l’evento come un atto di terrorismo e ha proclamato lo stato d’emergenza. Il presidente della Repubblica tunisina, Beji Caid Essebsi, ha annunciato che esso si protrarrà per 30 giorni. Il coprifuoco sarà invece dalle 21 alle 5. Essebsi ha annunciato: “Dichiariamo guerra al terrorismo, contro il quale è necessaria la cooperazione internazionale”.
Hollande ha paragonato la situazione tunisina e l’attentato contro il bus a quanto recentemente successo a Parigi dichiarando: “A Tunisi come a Parigi è la stessa lotta per la democrazia contro l’oscurantismo. […] Condanno con la più grande fermezza questo vile attentato che colpisce Tunisi ancora una volta. I miei pensieri vanno alle vittime, ai loro cari e a tutti i tunisini a cui voglio rivolgere la mia totale solidarietà”.
Il paese nordafricano vive questa situazione da diversi anni, ovvero dall’inizio della primavera araba che ha portato molti cambiamenti sul fronte politico e sociale. Nel corso degli anni sono avvenuti diversi attacchi. Solo 5 mesi fa c’era stato l’attentato a Susa, dove erano morte 38 persone, per la maggior parte turisti. Adesso la Tunisia deve rivivere ancora l’incubo del terrorismo.