C’è un limite a tutto e c’è un limite per tutti. Non per Miley Cyrus, la scandalosa, provocante, irriverente pop star “Made in Disney” che ha fatto del disgusto la sua bandiera, del raccapricciante il suo marchio di fabbrica. La bionda performer, in quanto a pessimo gusto, batte di gran lunga la shoccante Lady Gaga, provocatrice per antonomasia. Ma, mentre Lady Gaga ha scelto per se un percorso musicale ed artistico decisamente più glamour, esibendosi con Tony Bennett, Miley Cyrus è sempre con il piede sull’acceleratore ed il suo nuovo video lo dimostra.
Apologia della pedofilia. Miley Cyrus ha “deliziato” il suo pubblico di performance e scatti di dubbio gusto ed altrettanta dubbia moralità: dalla copertina choc di “Paper” ai “porno-scatti” usati per pubblicizzare la MAC Cosmetics, dagli eccessi del “Milky Milky Milk Tour” al servizio fotografico (ai limiti della decenza) firmato Terry Richardson. Ma è con il suo nuovo video “BB Talk” che la popstar tocca decisamente il fondo! A nulla vale la sua “spiegazione dell’opera” (il singolo parlerebbe del comportamento infantile di un ipotetico boy della Cyrus), il video musicale parla da se, e ciò che dice non piace affatto.
“F*****i cosi` la smetti di fare di comportarti come un bambino”. Il video di “BB Talk” vede Miley Cyrus nei panni di una bambina piccola, niente affatto innocente. Una Lolita sgradevolmente seduttiva, una “innocente creatura” dedita al suo balletto provocatorio. Uno spettacolo decisamente indecente! Per questa messa in scena, la Cyrus si avvale di oggetti che ricordano molto quelli con cui interagiscono i bambini: culle, biberon, giocattoli , che sfrutta con inquietanti doppisensi, e tutine che indossa per gattonare sul pavimento con fare invitante. Ed è questo il punto: un bambino non dovrebbe essere raffigurato come un oggetto sessuale! L’arte non dovrebbe servire per veicolare un messaggio sbagliato e sconsiderato come quello presente nel video della scandalosa popstar!
Vengono spontanee alcune considerazioni, in primis: è davvero tutta opera di Miley Cyrus oppure dietro c’è qualcun’altro? Qualcuno che deve portare avanti – come sostengono, forse giustamente, alcuni complottisti- un’agenda ben precisa? E Miley Cyrus, come tutte le altre lolite Disney, ha una “data di scadenza” oppure è la popstar perfetta per propagandare idee malsane come quella proposta in “BB Talk”? Il processo di ipersessualizzazione (e, nel caso di Miley, di ambiguità sessuale) delle baby star della Disney, da Britney Spears a Demi Lovato, è storia vecchia e persegue uno scopo ed un iter ben preciso: prima dolci creature canterine dei vari “Mickey Mouse Club”, poi adolescenti con ambizioni da popstar, infine il passaggio clou, quello da bruco a farfalla (e mai paragone è più azzeccato, dato ciò che rappresenta la farfalla in un certo tipo di simbologia) che vede la teenager diventare sex symbol, ad uso e consumo dell’industria dell’intrattenimento.
Auspichiamo per questa giovane artista, appena ventenne, un ritiro dalle scene “terapeutico” (non certo nelle rehab proposte dallo showbiz!) per un periodo sufficiente a riprendersi, allontanarsi da questo vortice di follia nel quale sta sempre più sprofondando, trovare la sua strada e riprendere a fare musica. Lontana dagli eccessi, dall’apologia della pedofilia, dal diventare un mezzo di propaganda occulta, dagli scandali, verso una vita fatta di vera arte e vera musica. Una vera vita.