Il concerto newyorkese della vedova del compianto Lou Reed è iniziato poco prima della mezzanotte: Times Square è stata letteralmente invasa da curiosi a due e, naturalmente, quattro zampe. La suite suonata da Laurie Anderson è stata diffusa da speciali altoparlanti a frequenze ultra-basse, udibili solo dai cani. Ai padroni dei cani presenti a Times Square nonché ai numerosi curiosi presenti all’evento, sono state date delle cuffie in cui ascoltare la medesima musica dei loro amici cani.
Heart of a dog. Che Laurie Anderson sia un’amante dei cani lo si è capito, e non solo grazie alle sue performance speciali dedicate al “migliore amico” dell’uomo. L’artista statunitense si è ispirata alla perdita dell’amata Lolabelle, un rat terrier deceduto nel 2011, per il suo film “Heart of a dog”. Nel film, toccante e profondo, si affrontano temi come la vita e la morte ma si esplora anche il privato dell’artista, cadendo inevitabilmente a parlare del grande Lou Reed (scomparso nel 2013). “Lo spirito di Lou è molto presente nel film. Con lui abbiamo discusso molto della forza e di come si possa mettere energia nelle cose semplici. Spero di aver messo la sua energia in questo film – racconta la Anderson – Lui è parte integrante di queste storie e in una scena ha anche recitato per me il ruolo del dottore in un ospedale”.
Parla di Lou Reed anche la soundtrack del lungometraggio presentato alla 72ma Biennale di Venezia: “Turning Time Around”. Il pezzo del compianto artista che chiude “Heart of a dog” esprime l’idea d’amore della Anderson e dello stesso Reed.