“Tutti, – ha spiegato Obama – hanno una responsabilità, compresi i proprietari di armi. E anche l’industria delle armi deve fare la sua parte, mentre fino ad oggi non risponde assolutamente di quello che fa.” Botte e risposte accese ma anche inviti e accuse nel corso del dibattito trasmesso dalla CNN. Il presidente ha attaccato il Congresso ritenendolo “troppo legato a lobby, interessi e denaro” e risposto seccamente all’insinuazione che egli intenda confiscare le armi come una sorta di complotto per motivi politici o commerciali. Il presidente ha garantito che il cerchio si spezzerà solo quando la Nra non avrà più una presa così forte sul Congresso. Il riferimento all’azienda più influente di armi americana è stato un duro colpo per la lobby che, tra l’altro, ha rifiutato di partecipare al dibattito pubblico sostenendo che si tratti solo di uno spettacolo di pubbliche relazioni ordito dalla Casa Bianca. Obama tuttavia, che ha precisato di non aver mai avuto un’arma, ha scherzato sull’opinabile scelta della Nra di difendere il diritto di portare le armi e allo stesso tempo di non partecipare a un incontro su questo argomento.
Tra gli innumerevoli ospiti anche la famosa moglie di While Kyle, il coraggioso soldato dalle cui imprese è stato tratto il film American Sniper e anche Jillian Soto, sorella di Vittoria, morta nella sparatoria nell’Istituto Sandy Hook nel 2012. Pare che la mossa strategica dell’offensiva mediatica di Obama sia destinata a fare della violenza delle armi uno dei punti più caldi della sua campagna elettorale. Un primo sondaggio della CNN, effettuato dopo l’annuncio delle nuove misure, ha registrato un 67% di voti a favore del Presidente.