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Laxmi, sfregiata dall’acido e volto di una marca d’abbigliamento

NUOVA DELHI – La nuova ardua sfida di Laxmi Saa è essere il nuovo volto di una marca indiana di abbigliamento per donne. Si tratta di una sfida, perché Laxmi Saa non è una ragazza qualunque, e proprio a lei che è stata sfregiata dall’acido è stato chiesto di dare “un volto” alla campagna “Face of Courage” (il volto del coraggio) contro questa barbara forma di punizione delle donne.

Laxmi aveva solo 15 anni quando un uomo di 32 le ha versato addosso dell’acido in risposta al suo rifiuto di diventare sua moglie. “Inizialmente ho sentito freddo – ricorda la ragazza – ma poi mi sono sentita bruciare. Il liquido ha sciolto la mia pelle”. Da allora è sempre stata in prima linea in India contro la vendita non controllata di acido e a favore di punizioni più severe contro i perpetratori di aggressioni con acido.

“L’opportunità di rappresentare un marchio d’abbigliamento è stata una piattaforma per dare un esempio alle donne come me, che devono avere fiducia in loro stesse e coraggio nonostante l’aspetto fisico. È stato anche un’occasione per mandare un messaggio chiaro ai criminali, perché le donne non perderanno il loro coraggio nemmeno dopo le aggressioni con l’acido che distrugge la loro bellezza fisica” ha dichiarato alla BBC.

Secondo le stime dell’Acid Survivors Trust International, ci sarebbero almeno mille attacchi con l’acido all’anno in India, molti dei quali non sono segnalati. Ciò nonostante il Paese non è dotato di una specifica legge che punisca gli aggressori. Nel 2013, la Corte Suprema indiana ha agito su una petizione presentata da Laxmi Saa e ha ordinato ai governi di agire per regolare la vendita di acido nel Paese.

Il marchio di abbigliamento Viva N Diva, di cui Laxmi è il volto, ha spiegato di aver scelto lei perché voleva cambiare l’atteggiamento delle persone nei confronti della moda e della bellezza, diffondendo l’idea che quest’ultima va al di là del mero aspetto fisico. “Il problema non è solo essere una vittima ma anche la vittimizzazione da parte della società. Siamo trattate come se fossimo delle buone a nulla, come se le nostre vite non valessero”, ha sottolineato Laxmi. Che sostiene che sia necessario parlare di più di questo problema.