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Caso Marco Vannini: novità, intercettazioni ed indiscrezioni choc

Interessanti novità sono emerse nel corso della trasmissione “Chi l’ha visto?” per quanto riguarda la morte di Marco Vannini, il giovane morto lo scorso 17 maggio a Ladispoli, in casa di suo suocero. Il ragazzo è stato ucciso da un colpo di pistola (e dalla conseguente omissione di soccorso) mentre si trovava a casa di suo suocero, il militare Antonio Ciontoli. Presenti in casa Ciontoli anche i restanti membri della famiglia: la moglie Maria, il figlio Federico con la fidanzata Viola, e Martina, figlia del militare e fidanzata di Marco Vannini.  Proprio Martina (ed il suo rapporto con la vittima) è al centro delle novità riportate lo scorso mercoledì nel corso del programma condotto da Federica Sciarelli.

Gelosia. C’era un motivo di attrito tra i due fidanzati, Marco e Martina, un motivo davvero importante che avrebbe portato i due giovani a litigare pesantemente. Marco Vannini aveva il sogno di diventare Carabiniere, una passione che lo aveva spinto a fare domanda come VFP1 nell’Esercito ed a farsi aiutare da suo suocero per la compilazione della domanda, e che Martina non condivideva. La ragazza temeva che la distanza avrebbe potuto compromettere la storia d’amore che stava vivendo con Marco Vannini.

“Marco negli ultimi tempi si era molto distaccato da questa famiglia – spiega Marina, la madre della vittima – aveva preso dei distacchi, stava valutando tante cose che prima non vedeva”. La mamma di Marco Vannini continua, parlando del desiderio del figlio di intraprendere la carriera militare: “Martina non è mai stata d’accordo ma gli diceva sempre che lui non aveva mai discusso quello che lei voleva fare”.

Il litigio. Roberto Carlini, lo zio di Marco Vannini, conferma agli inviati della trasmissione di Rai3 la tesi che vede Martina in disaccordo con Marco e la sua idea di vestire una divisa: “I rischi della lontananza” tende a chiarire lo zio di Marco, e non i rischi legati al lavoro di un militare. Marco Vannini, 3 mesi prima della sua morte viene convocato in Caserma per i risultati inerenti alla sua domanda come VFP1. “Ricevo una chiamata di sera, è Marco – racconta lo zio del ragazzo – mi dice “Zio, guarda che mi hanno buttato fuori, neanche mi hanno ammesso al concorso”. Il motivo è che aveva un certificato medico scaduto, cioè con data antecedente a quella prevista dal bando di concorso”.

Marco però non intende rinunciare al suo sogno e decide di ritentare il concorso facendosi però aiutare nella compilazione della domanda dallo zio Roberto. “Se una persona ti segue nella compilazione della domanda è inammissibile un errore del genere” esclama lo zio Roberto. Marina, la mamma di Marco Vannini, teme che dietro la strana esclusione di suo figlio dal concorso ci sia un boicottaggio. Venerdì 15 Maggio Marco Vannini si reca presso lo studio di suo zio Roberto per farsi aiutare nella compilazione dei moduli per l’Esercito. Martina, però,  scopre quanto Marco ha intenzione di fare, proprio il giorno dell’omicidio. La scoperta fa infuriare la ragazza che ha uno scontro con sua suocera Marina: “Marina abbastanza decisamente le ha detto che Marco nella sua vita deve fare ciò che ritiene più giusto” svela Roberto Carlini.

La morte. Marco Vannini è ignaro del litigio tra sua madre e la sua ragazza, Martina invece vuole delle spiegazioni e “tartassa” il giovane domandandogli a più riprese della sua intenzione di riprovare la domanda come VFP1. Marco risponde a molti dei messaggi della sua fidanzata, tranne che a quelli inerenti al secondo tentativo di concorso. “Ma venerdì sei andato nell’ufficio di tuo zio, vero?” chiede lei. I due fidanzati si incontrano poco dopo a casa di lei, e li il giovane Marco Vannini troverà la morte. E’ possibile che i due giovani abbiano discusso animatamente riguardo le intenzioni di Marco di intraprendere la carriera militare? I vicini di casa riferiranno di aver sentito (dopo le 23.00) Martina urlare “Lo vedi papà, lo vedi?“. La stessa ragazza, intercettata nella sala d’attesa della Caserma dei Carabinieri di Civitavecchia,  dove si trovava insieme con il fratello e Viola avrebbe detto “Mi sento un senso di colpa, sia nei confronti dei genitori che nei confronti di papà”.

Il mistero del telefonino. A queste novità riguardo il rapporto tra i due fidanzati andrebbe sommato quanto riporta il settimanale “Giallo”. Il giornale diretto da Andrea Biavardi avanza un’ipotesi choc che, se fosse confermata, potrebbe cambiare le carte in tavola e segnare una svolta nelle indagini sulla morte di Marco Vannini. Antonio Ciontoli potrebbe aver usato il telefonino in dotazione ai Servizi Segreti (che non lascia alcuna traccia e non può essere intercettato) per chiedere e ricevere istruzioni su come occultare le prove del crimine e gestire la situazione.

Attualmente Antonio Ciontoli è stato rimosso dai Servizi Segreti e riassegnato alla Marina Militare, ma la situazione per lui potrebbe aggravarsi se il 9 Febbraio prossimo, data dell’udienza preliminare per la richiesta di rinvio a giudizio, il giudice dovesse pronunciarsi per tale opzione. Altrettanto shoccanti sono le intercettazioni che il settimanale riporta nell’articolo dedicato alla morte del povero Marco Vannini. Antonio Ciontoli e sua moglie Maria, intercettati, sembrano preoccuparsi più di ciò che materialmente avrebbero da perdere che della morte stessa del loro giovane genero. Ancor più incredibile è ciò che dice il fratello di Antonio Ciontoli: “Il dolore provato per la morte di Marco è paragonabile al furto di una Ferrari“.

Il dolore. La famiglia Vannini ha dovuto affrontare il primo Natale senza il povero Marco. Mamma Marina ricorda come il figlio amasse questa festa e mostra all’inviata della trasmissione “Chi l’ha visto?” il ciondolo a forma di cuore d’oro in cui è incisa l’immagine di Marco. La famiglia Vannini continua a lottare per ottenere giustizia per questo giovane pieno di sogni e speranze. Marco si sarebbe potuto salvare se solo avesse potuto ricevere opportuno soccorso in tempi celeri. Intanto, sempre in base a quanto riporta il settimanale “Giallo”, Roberto Carlini (lo zio della vittima) ha nominato un nuovo legale, si tratta di Franco Coppi, già difensore di Sabrina Misseri e Raniero Busco.