Sono circa le dieci ed un quarto quando Gratien Alabi, il prete congolese conosciuto in Italia con il nome Padre Graziano, arriva a destinazione. L’uomo, accusato di aver ucciso ed occultato il cadavere di Guerrina Piscaglia, sconterà gli arresti domiciliari presso il convento dei Premostratensi di Roma, ordine a cui il religioso congolese appartiene.
Padre Graziano nei giorni scorsi aveva consegnato tra le mani di uno dei suoi legali un messaggio da rendere noto in cui manifestava amarezza e dissenso per l’assenza della cavigliera elettronica, unica via d’uscita dal carcere di Arezzo nel quale era detenuto. La cavigliera è finalmente a sua disposizione ed oggi, grazie ad essa, Padre Graziano è stato tradotto dal carcere di Arezzo sino al convento romano presso il quale sconterà i domiciliari.
Il braccialetto -o cavigliera- elettronico è un mezzo che permette ad un detenuto che ne faccia richiesta tramite i suoi legali (come è accaduto nel caso di Padre Graziano) di scontare la propria detenzione in attesa del processo con gli arresti domiciliari. In occasione dell’inaugurazione dell’Anno Giudiziario sono state fornite cifre choc che riguardano questo oggetto di detenzione: vi sono a disposizione solamente 2000 braccialetti elettronici a fronte degli undicimila detenuti in attesa di poterne usufruire. Il tempo di attesa e rotazione tra un detenuto ed un altro è di 70 giorni.
Padre Graziano ha ottenuto di poter scontare i domiciliari presso l’ordine dei Premostatensi lo scorso 3 Dicembre ma solo oggi è riuscito ad uscire (intorno alle 07:30) dal carcere di Arezzo, dopo 58 giorni di detenzione. Il religioso ha raccolto i suoi indumenti in alcune buste, suo unico bagaglio sin dal giorno del suo arresto avvenuto il 23 Aprile 2015 mentre lo scorso 29 Gennaio, nel corso della terza udienza del processo a suo carico, Padre Graziano ha ricevuto la “bella notizia” della disponibilità del braccialetto elettronico. Gratien Alabi è accusato di omicidio volontario aggravato da futili motivi , occultamento o distruzione del cadavere della povera Guerrina Piscaglia.