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Freeride World Tour, oro a Marxer. “Dedico la vittoria a…”

Chamonix-Mont-Blanc (Francia) – La vittoria più sofferta e – forse proprio per questo – la più bella della sua carriera l’ha dedicata a tre amici speciali: Camille Muffat, Florence Arthaud ed Alexis Vastine, morti tragicamente il 9 marzo dell’anno scorso nel tristemente noto scontro tra due elicotteri in Argentina, in procinto di partecipare al survival show “Dropped”. Anne-Flore Marxer, atleta ed amica dei tre campioni dello sport transalpino, è una sorta di miracolata e con questo “peso” ha dovuto convivere, non senza difficoltà. Sulle piste innevate è, però, avvenuta una sorta di “rinascita”: libera da ogni ansia, dolore, frustrazione, la bionda stella dello snowboard ha conquistato l’ambito primo posto nella Freeride World Tour 2016. Un oro che conta, un oro da condividere con coloro che non ci sono più.

RINASCITA. Anne-Flore Marxer ha superato, non senza fatica, il drammatico schianto tra i due elicotteri costato la vita a 10 persone. La ragazza, scampata per puro caso alla morte, ha convissuto con atroci sentimenti per lungo tempo. “Se c’è una cosa che ho imparato è che bisogna godersi la vita perché è breve e molto preziosa, bisogna cogliere le opportunità e vivere questi momenti al massimo – spiega la snowboarder nel corso di un’intervista rilasciata al quotidiano La Stampa – L’estate è stata molto difficile per me, perché per molti mesi non sono riuscita a dormire e sentivo il cuore pesante. Facevo fatica ad alzarmi dal letto al mattino e, nonostante gli affetti familiari, mi sentivo così sola dentro al mio cuore”.

Frustrazione, angoscia, desiderio di riscatto hanno attanagliato per lungo tempo la Marxer. Poi, la svolta, avvenuta in una serata alquanto speciale. “A settembre, quando c’è stata la luna rossa, qualcosa è scattato in me – racconta l’atleta – Quella notte sono andata a Bordeaux a fare surf alle quattro di mattina e, grazie a quella magia, ho capito che l’Universo aveva ancora tanto da darmi e la giornata di ieri ne è stata un’altra dimostrazione”. In cima al pendio dal quale la bionda campionessa ha compiuto la storica impresa, il pensiero è andato ai grandi amici scomparsi nel tragico schianto in Sud America. “Ho pensato a Camille (Muffat, n.d.r.) e a tutti i miei amici che non ci sono più e che non hanno più avuto la fortuna di vivere le loro passioni, dopo aver fatto sognare me ed altre milioni di persone”, racconta la Marxer, visibilmente commossa.

BUON KARMA . “Ho sentito – spiega – Che tutti loro erano nel mio cuore durante la discesa e volevo solo godermi la mia run ed essere felice. È stato perfetto e sono arrivata al traguardo con un sorriso stampato sulla faccia perché non potevo chiedere di meglio ed è stato qualcosa di molto emozionante perché mi sono goduta il momento”, conclude la campionessa, che non esita a spiegare il segreto del suo rinnovato successo: “Ieri mattina prima della gara non mi aspettavo nulla, volevo solo gustarmi quello che mi aspettava. Una volta avrei avuto un approccio più pauroso, adesso sono diversa e ho trovato una pace mentale”.