Samantha ha quindi deciso di portare l’oggetto misterioso in un laboratorio locale, il Tranding Standards, per farlo sottoporre a test. Le analisi hanno rivelato che l’oggetto era formato da 7 elementi diversi: peli neri, lana blu, pietre bianche, tracce di plastica, trucioli di legno, i resti di un insetto (probabilmente uno scarafaggio) e un altro grumo coperto da una sostanza chimica. Il test ha anche rivelato che non c’erano tracce di Cola Cola sull’oggetto esaminato, ma non si esclude che potesse essere contenuto nella bevanda.
Samantha ha raccontato di essere stata male per settimane dopo aver sentito quel groviglio in bocca ed è sicura che nessuno abbia potuto manomettere il suo drink. “Ho una figlia di 5 anni e avrebbe potuto strozzarsi con un sorso di quella Coca se l’avesse bevuta lei” ha confessato la donna. Un rappresentante dell’azienda ha assicurato che se la donna decidesse di dar loro l’oggetto, verrebbe nuovamente sottoposto a test.