Triangolo delle Bermuda: ecco il perché delle sparizioni
Eva Urbani
Il mistero del Triangolo delle Bermuda sempre essere stato risolto da un gruppo di ricercatori della Arctic University di Norvegia. Le numerose sparizioni di navi e aerei hanno contribuito a far nascerestorie fantastiche e immaginarie, ma la soluzione dell’enigma è più terrena del previsto. Il team di scienziati è convinto che nel mare di Barentes, al largo delle coste della Norvegia, ci siano dei crateri sottomarini che provocano esplosioni causate a loro volta dall’accumulo di metano. I ricercatori hanno dichiarato: “’L’area dei crateri rappresenta probabilmente uno dei più grandi punti caldi per il rilascio di metano marino nell’Artico e le esplosioni che successivamente formano le cavità potrebbero comportare grossi rischi per le navi che viaggiano sul Mare di Barents”.
Secondo questa teoria, imbarcazioni e velivoli di passaggi nel Triangolo (anche se lontane dalle acque di Norvegia e Russia), si sono potute imbattere in simili situazioni di pericolo, contraddistinte da potenti e temibili vortici capaci di compromettere la sicurezza. Questa teoria si avvicina molto alla versione descritta lo scorso anno da Igor Yeltson che aveva sottolineato che il fenomeno legato al Triangolo delle Bermuda possa essere il risultato di una reazione di gas idratati. I dettagli della scoperta verranno pubblicati il prossimo mese in occasione della riunione annuale della European Geosciences Union.