Lo studio ha analizzato l’indice di massa corporea di 20 milioni di adulti in 186 paesi del mondo rilevando che nel 1975 nel mondo erano presenti 105 milioni di obesi mentre nel 2014 il numero è arrivato a 641 milioni. Il cambiamento non riguarda solamente i dati sull’obesità ma anche quelli delle persone sottopeso che sono passate da 330 a 462 milioni.
“La nostra ricerca ha dimostrato che in 40 anni siamo passati da un mondo in cui la prevalenza delle persone sottopeso era più del doppio rispetto a quella degli obesi, ad un mondo in cui sono più gli obesi che le persone sottopeso. Anche se è rassicurante che il numero di individui sottopeso sia diminuito nel corso degli ultimi quattro decenni, l’obesità globale ha raggiunto il punto di crisi”, ha detto il professor Ezzati. La speranza è quella che i governi mettano in atto politiche per combattere il fenomeno, specialmente l’obesità infantile, aumentando i prezzi dei cibi-spazzatura e rendendo invece accessibili tutti i cibi sani come frutta e verdura.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità si è posta come scopo quello di non far aumentare l’obesità sopra i livelli del 2010 entro il 2025 ma, oltre a dichiarare che questa possibilità sia praticamente nulla, la ricerca ha previsto che in quella data la situazione mondiale di obesità sarà di un adulto su cinque.
Quasi un quinto degli adulti obesi del mondo sono concentrati in sei paesi ad alto reddito. Sono Australia, Canada, Irlanda, Nuova Zelanda, Regno Unito e Stati Uniti gli stati più grassi del mondo. Al terzo posto dell’elenco stilato dall’Oms troviamo gli Usa con il 66,7% della popolazione grassa. Questo dato mette in evidenza il problema crescente dell’obesità in una tra le nazioni più potenti, dove sono presenti le tre città più grasse del mondo,Corpus Christi (Texas),Charleston (West Virginia) e El Paso (Texas).
Per gli USA l’obesità è diventata ormai una situazione cronica urgente. Da anni sono state attuate campagne per uno stile di vita più salutare e cibo più sano, promosse sia dal Dipartimento di Salute che dalla first lady Michelle Obama in persona. Tutti i tentativi sono stati vani in quanto il tasso di obesità non è nemmeno rimasto costante ma ha continuato ad aumentare. Nel paese sono state votate leggi per alimenti senza zuccheri o con percentuali meno elevate ma nulla di tutto ciò ha migliorato la situazione. Probabilmente il problema non sono più le aziende produttrici di alimenti, che seguono gli standard della popolazione, ma i cittadini che non decidono mai di seguire uno stile di vita migliore.