La vicenda è stata denunciata dal padre della giovane il quale, al Secolo XIX, ha commentato: “Sono rimasto sconcertato non tanto per il voto, mia figlia ha tutti 9 e 10, quanto per il metodo. Un’adolescente pone una questione, dà un’opinione, e invece di creare dibattito le si dice di stare zitta?”. Il professore protagonista della vicenda e il preside non si sono invece pronunciati sulla vicenda. Battisti ha sempre detto di non interessarsi alla politica, ma alcuni passi delle sue canzoni sono stati interpretati come dei richiami al fascismo. Ad alimentare la leggenda contribuisce anche la copertina dell’album “Il mio canto libero” dove compare una selva di braccia alzate al cielo, gesto interpretato proprio come saluto fascista.