A causa della funzione di scomparsa dei contenuti, l’applicazione è stata vittima di obiezioni in materia di privacy. La domanda che molti si sono posti era se effettivamente foto, video e messaggi scomparissero o se ci fosse la possibilità di recuperare in qualche modo i dati tramite il sistema dello smartphone o, ancora peggio, se ci fossero delle infiltrazioni all’interno della proprietà privata di ogni account. Nonostante le insinuazioni, più o meno lecite, Snapchat ha continuato a funzionare e ad aumentare i propri profitti, i propri utenti e, di conseguenza, il proprio valore. Nel 2013 Spiegel avrebbe rifiutato un’offerta da Zuckerberg che offriva la somma di circa 10 miliardi di dollari statunitensi. E come biasimarlo? Si dice che un’inserzione pubblicitaria sulla suddetta applicazione abbia un costo di circa 750 mila dollari. Snapchat ha infatti aperto le porte agli inserzionisti nel 2014 e dopo poco è stata lanciato Snapcash, sistema che arricchisce l’app della possibilità di effettuare pagamenti.
Torniamo alla notizia principale: pare, come già detto, che il fantasmino abbia superato il colosso dei social network, anche se è difficile parlare di dati aggiornati in tempo reale. In ogni caso, la notizia attirerà ancora più visitatori e soprattutto investitori. L’utenza di Snapchat è perlopiù giovanile, formata da coloro che forse vogliono scappare un po’ da Facebook sul quale hanno messo le mani molti adulti, perdendo la prerogativa dei ragazzi. Oltre il 70% degli utenti di Snapchat è sotto i 35 anni d’età e negli Stati Uniti il 60% degli studenti delle scuole superiori ha un suo profilo. E’ possibile, allora, che come ogni tendenza di massa, anche Facebook abbia fatto il suo corso e si stia facendo seppellire dalla novità?