Da qui è iniziata la bizzarra vicenda di Menzio, che è stato costretto a scendere dall’aereo ed è stato in seguito sottoposto ad interrogatorio da un funzionario dell’antiterrorismo, per capire cosa contenesse il misterioso foglio scritto in una “grafia incomprensibile”. La risposta è stata semplice e lapidaria: “Stavo cercando di risolvere un’equazione differenziale”. Nulla di più di un’innocua equazione. Eppure per il pluripremiato professore di origine torinese non è stato semplice dimostrarlo, complici forse i suoi tratti mediterranei che hanno reso la teoria della passeggera plausibile quanto bastava per creare sospetti. L’episodio per fortuna si è concluso con il chiarimento di Munzio, che ha spiegato che l’equazione su cui stava lavorando faceva parte di un suo prossimo intervento all’Università di Ontario, in Canada. Le autorità alla fine si sono scusate, e gli hanno consentito di prendere l’aereo due ore dopo. Il professore, sebbene abbia dichiarato di essere sempre stato trattato con rispetto, ha anche aggiunto una doverosa nota all’accaduto: “Sarebbe bastato che avessero fatto una rapida ricerca su internet per capire che non ero un terrorista”.