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Italiano scrive in aereo un’equazione: scambiato per terrorista

Sembra quasi una barzelletta quella che si è trovato ad affrontare il matematico Guido Menzio, matematico italiano docente all’Università della Pennysilvania , nonchè presunto terrorista che giovedì sera si è imbarcato su un aereo dall’aeroporto di Philadelphia diretto a Syracuse. Il passeggero italiano sarebbe stato segnalato al personale di bordo da una signora seduta accanto a lui, che in un primo momento aveva tentato di conversare con Menzio, il quale però le avrebbe risposto seccamente, lasciandole intendere che non voleva essere disturbato. Già da questo primo approccio la donna ha notato il forte accento straniero del professore. Dopodichè il fatto scatenante. Menzio era intento a scarabocchiare sul proprio taccuino alcune espressioni algebriche, e la donna, preoccupata dal vedere  strani simboli che ha identificato come arabi, si è insospettita tanto  pensare che potesse trattarsi di un piano di matrice terrorista. E’ stato dato immediatamente l’allarme.

Da qui è iniziata la bizzarra vicenda di Menzio, che è stato costretto a scendere dall’aereo ed è stato in seguito sottoposto ad interrogatorio da un funzionario dell’antiterrorismo, per capire cosa contenesse il misterioso foglio scritto in una “grafia incomprensibile”. La risposta è stata semplice e lapidaria: “Stavo cercando di risolvere un’equazione differenziale”. Nulla di più di un’innocua equazione. Eppure per il pluripremiato professore di origine torinese non è stato semplice dimostrarlo, complici forse i suoi tratti mediterranei che hanno reso la teoria della passeggera plausibile quanto bastava per creare sospetti. L’episodio per fortuna si è concluso con il chiarimento di Munzio, che ha spiegato che l’equazione su cui stava lavorando faceva parte di un suo prossimo intervento all’Università di Ontario, in Canada. Le autorità alla fine si sono scusate, e gli hanno consentito di prendere l’aereo due ore dopo. Il professore, sebbene abbia dichiarato di essere sempre stato trattato con rispetto, ha anche aggiunto una doverosa nota all’accaduto: “Sarebbe bastato che avessero fatto una rapida ricerca su internet per capire che non ero un terrorista”.