Secondo l’accusa, gli indagati avrebbero dato “sostegno a soggetti disponibili a compiere azioni suicide o azioni combattenti nell’ambito di paesi stranieri, in particolare in Iraq e Afghanistan con modalità di combattimento”. Essendo quindi immigrati con richiesta ed effettivo diritto d’asilo a causa del paese di provenienza, uno di loro, Nasiri, è stato fotografato insieme al sindaco di Bari, Antonio Decaro, durante la cosiddetta Marcia degli Scalzi del settembre 2015, in segno di solidarietà nei confronti di coloro i quali sono stati costretti a fuggire dal proprio paese rifugiandosi nel nostro.
Ma c’è di più: nei telefonini dei 3 arrestati sono state trovate foto scioccanti, palesemente scattate inneggiando al terrorismo, non solo in Italia, ma lasciando penetrare l’intenzione di attacchi anche in Inghilterra. Tra le foto, infatti, ne è stata trovata una che accosta due immagini notturne con i monumenti simbolo della cultura occidentale e di quella islamica: la Tour Eiffel di Parigi e la moschea Al-Masjid al-Haram a La Mecca. La particolarità del collage è che il simbolo islamico è colorato sui toni del blu, colore che indica il paradiso e la spiritualità, mentre la torre parigina è sui toni del viola che, secondo gli inquirenti, rappresenterebbe morte e lutto.
Le immagini trovate sul dispositivo mobile sono molte altre e ritraggono gli uomini con armi, all’interno di supermercati, fotografie di militanti talebani, file audio con preghiere, video con tributi ai parenti ed amici detenuti nel campo di prigionia di Guantanamo e ancora video e foto di Roma e Londra, dell’aeroporto di Bari, immagini del Circo Massimo e del Colosseo. Secondo gli investigatori tutto questo non può che essere letto come sopralluogo: il pm di Bari sostiene che non erano ancora pronti ad agire, ma che sicuramente si stavano preparando ed aggiunge quanto sia importante la città di Bari come punto di passaggio per il terrorismo internazionale.