Il nome dato alla specie rinvenuta è quello di Cynarctus wangi, animale di lunghezza 1-1, 3 metri, effettive misure del nostro moderno coyote. Grazie agli studi del dottorando, è stato scoperto che il Cynarctus wangi apparterrebbe alla ormai estinta famiglia dei Borophaginae, conosciuta volgarmente come “bone-crashing dogs” proprio per le loro potenti mandibole che avevano la capacità di sminuzzare le ossa: è stata infatti la dentatura del fossile a permettere il riconoscimento della specie.
Ciò che si è notato è che il modo in cui i denti superiori ed inferiori del cane si univano è differente rispetto a quello noto dei normali canidi borofagini, ed è stato questo a permettere la riconduzione ad una specie mai vista. Ma, nonostante la dentatura che permette straordinarie capacità, l’animale pare che non fosse esclusivamente carnivoro: solo un terzo della sua dieta sarebbe stata a base di carne, mentre per il resto si nutriva di insetti e piante, imitando la dieta degli orsi. La sua scomparsa potrebbe essere riconducibile al fatto che il Cynarctus wangi è stato, probabilmente, l’ultima specie della sua famiglia e avrebbe avuto a che fare con gli antenati di volpi, lupi e coyote.