La concomitanza con la decisione della Corte Suprema indiana di rendere esecutivo l’ordine del Tribunale internazionale dell’Aja di far tornare in Italia Salvatore Girone è tuttavia quantomeno sospetta. La dichiarazione del ministro della Difesa indiano fa seguito alle indiscrezioni circolate già nei giorni scorsi secondo le quali Nuova Dehli avrebbe cancellato un contratto del valore di 300 milioni per la fornitura di siluri alla Marina indiana da parte di Wass, controllata di Leonardo-Finmeccanica. La presa di posizione di Pannikar è netta e pesa come un macigno sul futuro di Finmeccanica: il gruppo italiano sarà infatti inserito nella lista nera delle società bandite da ogni relazione d’affari con il Governo indiano nei prossimi anni.
Pannikar ha sottolineato che “il processo per l’inserimento nella lista nera è già in corso”. Una volta inserita in black list, Finmeccanica e tutte le sue sussidiarie saranno messe al bando da tutti gli appalti commissionati dal Governo indiano. Grande preoccupazione è stata espressa dal presidente di Confindustria Vincenzo Bocia che, a margine dell’assemblea degli industriali della provincia di Varese, ha dichiarato: “seguiamo la vicenda con attenzione insieme a Finmeccanica, sono questioni di interesse nazionale”.
Nell’immediato a risentire della decisione sarebbero le controllate Wass (Whitehead Alenia Sistemi Subacquei), attiva nel settore degli strumenti e mezzi navali; Alenia Aeromacchi, attiva nel comparto aerospaziale; Selex Electronics Systems (radar e comunicazioni) e Oto Melaraand, del settore armamenti. Tutte società che hanno in corso appalti con il Governo indiano. Secondo il The Times, l’India avrebbe già deciso di commissionare a Boeing la fornitura di 50 elicotteri militari AH-64 Apache, commessa del valore di 560 milioni di euro che metterebbe a rischio centinaia di posti di lavoro nello stabilimento Agusta Westland nel Somerset.