Secondo la rivista “Science Advances“, pare che il 77% della popolazione italiana non riesce ad ammirare la bellezza della Via Lattea; questo spettacolo notturno è quindi reso invisibile dalle numerose luci artificiali che non permettono di vedere il cielo in modo chiaro oscurando la visione notturna.
L’Italia risulta essere a questo punto tra i Paesi con il più alto tasso di inquinamento luminoso che altera i livelli di luce naturalmente presenti nell‘ambiente notturno. Il fenomeno che vieta agli italiani di contemplare le meraviglie della già debole banda luminosa biancastra che attraversa la sfera terrestre viene definito “abbagliamento“.
Per effettuare le sue ricerche, la rivista “Science Advances” ha collaborato anche con l'”Istituto di Scienza e Tecnologia dell’inquinamento luminoso” (Istil), organizzazione formata da volontari. Secondo il fisico dell’Istil Fabio Falchi, che ha anche cooperato con il centro tedesco di Ricerca Geologica (Gfz), l’Università Israeliana di Haifa e l’Agenzia Statunitense per l’atmosfera e gli oceani (Noaa), il risultato sull’inquinamento ottenuto in Italia è davvero preoccupante e “dovrebbe far riflettere coloro che, specialmente a livello politico, continuano ad opporsi ad una limitazione dell’abuso dell’illuminazione artificiale notturna”.
I dati, infatti, confermano che Italia e Sud Corea sono i Paesi tra i G20 quelli che “soffrono” maggiormente per l’inquinamento luminoso. Al contrario, Canada e Australia sono i paesi che usano meno illuminazione artificiale. In Europa, i Paesi dove la Via Lattea è più visibile sono Spagna, Scozia, Norvegia, Svezia e Austria. Dovendo, però, calcolare su scala globale quanto il fenomeno dell'”abbagliamento” influisce, il risultato è che un terzo dell’umanità non riesce ad ammirare la meravigliosa Via Lattea.