Il ministro degli esteri, Paolo Gentiloni, ha dichiarato che è una bella soddisfazione per l’Italia, e soprattutto per le famiglie che i due ostaggi sono stati finalmente liberati. Il ministro ha inoltre dichiarato che la Farnesina crede di dare sempre tutte le informazioni possibili sulla Libia, dove le condizioni di lavoro sono spesso difficili per la sicurezza personale.
“Finalmente è un buongiorno. So che mio fratello è libero e sono felice. Aspettiamo tutti il suo ritorno” ha affermato Daniela Calonego, sorella di Danilo. Bruno Cacace, 56 anni, residente a Borgo San Dalmazzo (Cuneo) e Danilo Calonego, 66 anni, dalla provincia di Belluno, erano stati rapiti tra le ore 7 e le 8 del mattino del 19 settembre scorso a Ghat, da sconosciuti armati e mascherati.
Il ministero degli esteri italiano ha sottolineato che i due tecnici sono stati liberati grazie alla efficace collaborazione delle autorità locali libiche. Secondo alcune fonti della sicurezza libica, i due ostaggi sarebbero stati liberati dopo un’operazione di intelligence del Consiglio Presidenziale. Paolo Gentiloni ha rivolto un “sentito ringraziamento” alle diverse figure dello Stato che hanno contribuito alla liberazione di Danilo Calonego e Bruno Cacace. Il ministro degli esteri ha inoltre ringraziato le autorità libiche che hanno dato una mano e gli apparati di sicurezza canadesi.
Dal momento del rapimento, i tre ostaggi sono stati sempre insieme. I tecnici sono stati nelle mani di una banda di criminali comuni che non aveva alcuna matrice di sfondo religioso. “I nostri rapitori non erano jihadisti, bevevano alcool e neppure pregavano” hanno spiegato in caserma i tre ex ostaggi.