Roberto Pili, presidente della Comunità Mondiale della Longevità, ha affermato che l’uomo più anziano d’Italia è in pole position per diventare il più vecchio d’Europa. “Brilla per la memoria episodica e per la abilità motoria, un vero e proprio fenomeno con un’età biologica di almeno 20 anni in meno rispetto a quella anagrafica” afferma Pili che segue Piroddi dal punto di vista scientifico. La longevità dell’uomo, spiega l’esperto, è dovuta alle sue caratteristiche genetiche e al suo stile di vita, alimentazione e ambiente sano di campagna in cui ha vissuto fino all’età di 85 anni. La dieta di Valerio è a base di frutta e verdura, ma anche formaggio, uova, lumache e vino rosso. Tziu Mundicu va inoltre matto per pardule (piatto tipico della cucina sarda), amaretti, ciambelle e gelato.
Secondo quanto raccontato da Roberto Pili, nonno Valerio cerca di fare tutto in maniera autonoma, si fa la barba, si alza e scruta il cielo per capire se il tempo è favorevole per la sua passeggiata mattutina e poi si concede il bagno di sole. Tutte le sere dopo la cena, l’uomo più anziano d’Italia ama ricordare quanto ha visto e vissuto nei suoi 111 anni. La sua gioia sono le feste in famiglia, le tavolate con i propri cari, dove brinda a basa di spumante e pronuncia il suo discorso in sardo: “non biu s’ora chi bengara pasca manna po biri fillusu e nepotisi” (non vedo l’ora che venga Natale per riunire attorno a me figli e nipoti).