La tastiera predittiva che suggerisce dei suggerimenti sulle parole che vorremmo utilizzare, visualizza “parole ed espressioni che potresti avere in mente, in base alle conversazioni passate e al tuo modo di scrivere”. Il problema si presenta però a tutti gli utenti, anche a quelli che non hanno mai usato certe parole. La realtà è che la tecnologia e l’algoritmo che sta dietro al tutto è più complesso.
L’algoritmo dell’iPhone, infatti, viene aggiornato in base a parole e frasi comuni usati sia dalla Apple che dagli utenti stessi, i cui messaggi vengono analizzati in forma anonima per poter offrire suggerimenti sempre migliori. Di conseguenza, i suggerimenti si basano sulle risposte più frequenti e sull’ultimo messaggio ricevuto. L’emoji viene invece mostrato perché legato all’ultima parola.
Un altro problema è creato dal fatto che l’iPhone non riconosce la frase come errore perché non contiene parole volgari. La parola “m***a” viene per esempio riconosciuto come insulto, mentre “Vesuvio lavali col fuoco” non presenta la stessa problematica. Lo stesso, ovviamente, non pensano gli utenti.